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22 Maggio, 2022

L’incidenza delle microplastiche sulla salute delle api

RedazioneRedazione
Uno studio italiano mostra come il polietilene influisca sulla vita degli insetti

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Le api svolgono un ruolo fondamentale nell’equilibrio degli ecosistemi. Il loro ruolo di impollinatrici le rende imprescindibili per la proliferazione di piante e fiori. Per questo la loro progressiva diminuzione è sempre stata vista dagli etologi con grande preoccupazione. L’entità del fenomeno è del resto davvero spaventosa: se la biodiversità animale è a rischio nel suo insieme, l’estinzione degli insetti impollinatori procede a un ritmo 8 volte superiore a quello di mammiferi e uccelli.

L’incidenza delle microplastiche sulla salute delle api

le cause di una riduzione così veloce sono ancora parzialmente sconosciute, probabilmente anche perché non vi è una sola ragione, ma un complesso sistema di concause. La progressiva scomparsa dei fiori selvatici, sostituiti da campi coltivabili, svolge probabilmente un suo ruolo. Se la riduzione del traffico automobilistico aveva fatto registrare dei piccoli passi avanti nel 2020, la breve inversione di tendenza registrata durante i mesi di lockdown è già finita, e come prevedibile il numero di api ha ripreso a diminuire.

Il nuovo studio italiano

Oggi uno studio italiano aggiunge un tassello alla comprensione del fenomeno, offrendoci nuovi strumenti per poter arginare quello che si configura come un vero disastro ecologico. La ricerca si è focalizzata sulla tossicità del poletilene, la più comune delle materie plastiche, mostrando un evidente carico di stress a carico del comportamento alimentare delle api. Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica Environmental Pollution, prevedeva che alle api venisse somminitrato il polimero plastico per via orale, a concentrazioni e intervalli diversi. Successivamente i ricercatori hanno valutato una serie di fattori delle varie colonie di api: sopravvivenza, alimentazione, apprendimento e memoria.

Aumenta la mortalità, ma non le disfuzioni cognitive

“Abbiamo scoperto che le api operaie non sono del tutto immuni all’ingestione acuta e prolungata di microparticelle di polietilene. Fortunatamente però, un effetto significativo sulla mortalità degli insetti è stato riscontrato solamente per la concentrazione più alta utilizzata nello studio, la quale è ben al di sopra gli attuali livelli ambientali di questi contaminanti – spiega David Baracchi associato di Zoologia dell’Ateneo fiorentino e coordinatore della ricerca – A dosi più basse, ma ecologicamente rilevanti, il polimero invece ha influenzato il comportamento alimentare, con le api che hanno consumato più zuccheri e quindi più energia rispetto ai controlli quando sono state esposte a polietilene, suggerendo che questo polimero possa indurre dei costi metabolici negli insetti”.

I risultati sono stati più incoraggianti per quanto riguarda le funzioni cognitive dei piccoli insetti, che non sembrano inficiate dall’assimilazione del polietilene.

 

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