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correggio
9 Dicembre, 2022

Lettera dalla casa

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Dottore carissimo,

ha ragione ad essere arrabbiato e non intendo avanzare scuse a mia discolpa. Anche se, mi permetta aggiungere, è tutta colpa della mia solita mania del pulito. Che ci posso fare se ho paura di contrarre infezioni e ogni volta che tocco la maniglia di una porta, o stringo la mano di qualcuno o maneggio denaro, subito dopo sento un irresistibile desiderio di lavarmi le mani? La sensazione di non essere pulita diviene una vera ossessione che mi fa trascorrere notti insonni. Ore e ore sveglia, tormentata da pensieri di megalomania, come il sentirmi la reincarnazione di qualche divinità antica, e depressa da dolori insistenti ai denti e lungo la schiena che nemmeno l’alcol ormai riesce ad attenuare.

E’ vero, ho sbagliato a non prendere il rimedio omeopatico Luesinum che lei, con tanta competenza, mi aveva prescritto. Il fatto è che proprio in farmacia incontrai quella simpatica signora, sola e bisognosa di affetto come le altre due donne di cui le parlai durante la visita effettuata nel suo studio. Fu una coincidenza o un segnale del destino? All’inizio rimasi sulle mie, ma devo ammetterlo, dopo qualche momento di imbarazzo la signora, un’ex cantante lirica dalla bellissima pelle grassa e bianca, mi attrasse in modo irresistibile. Pensi che fu lei a propormi di accompagnarmi a casa. A quel punto come potevo rifiutare? “La pulizia la sta ben dimpartot all’infura de portafoi,” cioè “La pulizia sta bene ovunque tranne che nel portafoglio”. In effetti il sapone costa e i soldi sono sempre pochi. Quindi si può immaginare la mia gioia nell’immaginare quanto avrei risparmiato grazie a quella signora.

E mi misi subito al lavoro. Come lei sa, nessuno è più brava di me. Il mio segreto? Molto semplice: ho dato qualche colpo d’accetta qua e là, ho messo i pezzi del corpo della signora in un pentolone pieno di soda caustica portata a 300 gradi, vi ho spruzzato sopra un flacone di acqua di colonia poi ho rimescolato tutto per bene e… voilà! Ecco pronte le saponette più cremose presenti in commercio. Se avessi modo di avere più “materiale” sono sicura che potrei persino creare saponi a livello industriale. A questo punto la saluto, caro dottore, raccomandandole di non credere alle dicerie che io abbia ucciso quelle care signore per appropriarmi dei loro beni e, tantomeno, che ne abbia fatto dei biscotti da mangiare con le mie amiche nell’ora del tè.

Calunnie e pure invenzioni. La mia è sempre stata una battaglia per il pulito!

Cordiali saluti dalla sua paziente Leonarda Cianciulli, detta la saponificatrice di Correggio, dalla casa (circondariale) di Reggio Emilia.