La pancia di mamma gatta o mamma cagna cresce sempre di più; a breve la famiglia della nostra compagna a quattro zampe si allargherà e siamo tutti molto emozionati! Le preoccupazioni però sono tante! In primis cosa dare da mangiare alla mamma ed ai cuccioli che stanno per venire al mondo. Uno dei motivi di consultazione più frequenti da parte di umani che convivono con cagne o gatte in gravidanza è infatti proprio quella che riguarda l’alimentazione di questo periodo della vita così delicato. Poiché i fabbisogni nutrizionali della mamma in gestazione prima, ed allattamento dopo, nonché quelli dei cuccioli nel delicato periodo dello svezzamento sono molto diversi da quelli di animali in stato fisiologico normale, è sempre bene rivolgersi ad un medico veterinario nutrizionista per non commettere errori che potrebbero compromettere la salute di mamma e cuccioli. Tuttavia alcuni consigli pratici per gestire questo delicato periodo possono risultare utili. Vediamo insieme come comportarsi e cosa dare da mangiare alle nostre amiche mamme e future mamme ed ai loro piccoli.
Come alimentare mamma gatta e mamma cagna
La gravidanza delle cagne e delle gatte dura mediamente due mesi. Durante il primo mese, quando non si è ancora certi tra l’altro che la gravidanza sia andata a buon fine, non c’è bisogno di aumentare i fabbisogni calorici della mamma in quanto lo sviluppo dei feti incide poco sul metabolismo generale. È molto utile invece un’integrazione di acido folico e di acidi grassi omega 3 omega 6 che se somministrati anche in assenza di gravidanza non hanno effetti collaterali e pertanto possono essere ben tollerati, sotto consiglio veterinario, già dal momento dell’accoppiamento. Verso i 25-30 giorni dall’accoppiamento solitamente si accerta la gravidanza attraverso un’ecografia addominale. Da quel momento, una volta fatta l’accertamento di stato interessante, vanno aumentate le calorie che si somministrano alla gravida attraverso il cibo in quanto i fabbisogni calorici aumentano. Dovremo pertanto consultarci con il nostro veterinario di fiducia già dalla quarta settimana di gravidanza, o ancor meglio con un nutrizionista veterinario e stilare un piano alimentare per le successive quattro settimane. Vi sono tuttavia delle eccezioni che richiedono un consulto precoce. Cagne e gatte che si trovano in uno stato di nutrizione alterato, ovvero che rimangono gravide quando sono sottopeso o sovrappeso, vanno seguite dal momento del concepimento da un nutrizionista. Questi soggetti in sovrappeso o sottopeso possono avere infatti una serie di problemi, come ad esempio minor numero di cuccioli, mortalità neonatale, parti complicati, minore produzione di latte al momento del parto. In linea di massima in animali sani vi è un aumento del fabbisogno calorico di circa il 10% a settimana a partire dalla quarta fino all’ottava settimana di gestazione. L’aumento di volume dell’utero e la situazione ormonale possono portare mamma cagna e mamma gatta ad avere meno appetito. Per aiutarle ad assumere le calorie sufficienti andranno offerti cibi ad alta densità calorica, maggiore appetibilità e più volte al giorno in modo che piccoli pasti molto energetici possano essere assunti senza particolari problemi dalle nostre amiche con la coda.
Durante il parto, specialmente se naturale, va lasciata a disposizione della mamma sempre acqua fresca, e se lo tollera, io consiglio di offrire una ciotola con un pò di latte vaccino intero diluito con acqua al 50%, in modo da integrare gradualmente il calcio che viene consumato dalle contrazioni muscolari del travaglio e soprattutto dalla montata lattea che si ha immediatamente dopo il parto; poiché travaglio e parto possono durare molto a lungo, ed in caso di cucciolate numerose durare anche un giorno o addirittura di più, vanno offerti alla partoriente piccoli snack molto energetici; se le condizioni cliniche lo consentono e lei tollera questi alimenti si possono offrire pezzetti di formaggio grana , carne scottata, pezzetti molto piccoli di lardo o burro.
Durante la lattazione invece i fabbisogni calorici vanno modificati in base al numero di cuccioli e gattini in quanto cucciolate numerose richiedono una produzione di latte maggiore e pertanto un dispendio calorico molto elevato. Via via che l’allattamento procede i fabbisogni crescono di pari passo con la crescita di cuccioli e gattini e pertanto le nostre mamma cagna e gatta vanno alimentate con pasti sempre più energetici, fino alla fine dell’allattamento che può protrarsi anche per due o tre mesi dopo il parto, quando cuccioli e gattini vengono lasciati liberi di allattare a termine, ovvero fino a quando mamma e cuccioli lo desiderano.
Se mamma gatta e mamma cagna non possono allattare
Si sa che il latte della mamma è l’alimento più completo e bilanciato per il proprio cucciolo, ma purtroppo in caso di cuccioli orfani o di patologie che impediscono alle mamme di allattare, ma anche in caso di cucciolate troppo numerose, i cuccioli ed i gattini vanno allattati dai loro umani conviventi, o l’allattamento naturale necessita di un integrazione. In questo caso bisogna tenere presente che il latte di cagna e gatta sono molto diversi in composizione biochimica rispetto a quello vaccino e di altri animali. Visto il limitato periodo fisiologico di allattamento e visto il notevole incremento ponderale dei cuccioli nelle prime settimane di vita, la natura ha fornito a queste specie animali un latte molto calorico, ricco soprattutto in grassi e proteine, ma povero di lattosio rispetto a quello di specie diverse.
Si tenga presente infatti che il latte di vacca contiene circa il 3,3% di proteine, il 3,7% di grassi ed il 4,8% di zuccheri (ovvero di lattosio); i valori di proteine e grassi nella cagna e nella gatta sono praticamente raddoppiati se non triplicati, con percentuali di grasso che vanno dal 8,5 al 9,5 e di proteine che oscillano intorno al 7,5%. Gli zuccheri invece sono molto inferiori in quanto arrivano a circa il 3%. La densità calorica del latte di vacca è intorno alle 600 kcal per litro, mentre quella del latte di cagna e gatta rispettivamente di 1500 e 1300 kcal per litro. In pratica il latte vaccino offerto tal quale per lo svezzamento non copre i fabbisogni nutrizionali dei nostri cuccioli e gattini! È necessario quindi allattare o integrare con latti addizionati di altri ingredienti o con latti artificiali specifici per cani e gatti per non incorrere in pericolose carenze che possono risultare anche fatali per i nostri piccoli amici. Riuscire a ricostituire un latte simile a quello di cagna e gatta non è molto semplice, e pertanto scegliendo un latte artificiale di buona marca si rischia meno di non alimentare adeguatamente i cuccioli ed i gattini. Tuttavia in caso di emergenza, se ci si trova nell’impossibilità di trovare rapidamente uno di questi latti artificiali, si può ricorrere ad alcune ricette di emergenza. Si possono ad esempio mescolare 90 grammi di latte di capra con 40 grammi di yogurt intero e 3 grammi di tuorlo d’uovo. Questa ricetta di emergenza può essere offerta sia a cuccioli di cane che a gattini, ovviamente per il minor tempo possibile e solo per sopperire ai fabbisogni alimentari nell’attesa che arrivi un latte specifico. Ricordo infatti che questa ricetta non è completa e bilanciata come quelle formulate da aziende specializzate e che includono nelle anche integrazioni di vitamine e minerali fondamentali per un corretto sviluppo di questi piccoli lattanti. Inoltre nelle etichette dei latti artificiali vi sono precise indicazioni sui fabbisogni calorici, le quantità e l’intervallo tra una poppata ed un’altra, mentre con le ricette casalinghe non ci si riesce a regolare con molta precisione. Se i nostri piccoli amici hanno bisogno di assumere latte ricostituito o artificiale io consiglio sempre di associare fermenti lattici specifici che il nostro veterinario nutrizionista saprà di certo consigliarci.
Lo svezzamento di cuccioli e gattino
Intorno alle 4-6 settimane i nostri piccoli amici iniziano a mostrare interesse per il cibo solido che mangia la loro mamma, specialmente se si tratta di cibo umido o cucinato. I piccoli, che nel frattempo hanno aperto gli occhi ed iniziano a camminare, vorranno di certo provare la pappa da gradi. Questo è un momento cruciale per lo sviluppo di un corretto microbiota intestinale grazie al quale l’equilibrio digestivo e la salute dei nostri amici saranno influenzati per tutto il corso della loro vita. È fondamentale quindi assistere al meglio cuccioli e gattini nella transizione dall’alimentazione lattea e quella solida. È molto importante, oltre alla qualità e quantità di alimenti solidi offerti, il periodo nel quale si incomincia a proporli in quanto uno svezzamento troppo precoce o la somministrazione di cibi poco idonei potrebbe creare disbiosi intestinali pericolose per la salute dei nostri piccoli amici. In linea di massima si può iniziare a proporre un po’ di cibo solido già dalla 3a – 4a settimana di vita, a patto che venga lasciata la possibilità di allattare ancora. Lo svezzamento completo normalmente si ottiene intorno alle 6-8 settimane e solo in alcuni casi i cuccioli ed i gattini vogliono ancora allattare e la mamma glielo consente. All’eruzione dei denti da latte infatti solitamente mamma gatta e mamma cagna diventano sempre meno disponibili ad allattare i loro cuccioli in quanto i dentini possono provocare traumi alla mammella. La mamma quindi desolidarizza con i cuccioli e loro rivolgeranno sempre di più la loro attenzione al cibo solido. In questa fase la cosa più importante è cercare di stimolare nei cuccioli la cosi detta tolleranza orale, ovvero la capacità da parte dell’organismo di assimilare le sostanze estranee, diverse a quelle contenute nel latte, senza sviluppare intolleranze ed allergia. A tal proposito vi sono numerosi studi che evidenziano che offrire poco per volta diverse fonti di proteine e carboidrati alternandole facilita questo processo e pertanto sono sconsigliate fonti monoproteiche ed in generale un alimento da svezzamento formulato con poche materie prime. In pratica prima si introducono le diverse fonti alimentari e più possibilità si hanno di non creare intolleranze ed allergie. In generale un buon alimento per lo svezzamento deve avere alcune caratteristiche fondamentali; deve essere molto digeribile, molto appetibile, avere un contenuto di proteine non inferiore a 6,5 grammi ogni 100 kcal e contenere una buona percentuale di acidi grassi EPA e DHA fondamentali per il corretto sviluppo del cucciolo. In oltre deve avere una consistenza adeguata alla masticazione ancora incerta da parte dei piccoli. Normalmente per svezzare i cuccioli si offre del cibo semisolido al quale si può aggiungere latte, brodo di carne o acqua per renderlo maggiormente umido ed appetibile. Contemporaneamente allo svezzamento si deve ridurre l’apporto calorico che si somministra alla mamma per evitare che prenda troppo peso. Diminuendo il numero di poppate diminuisce anche il fabbisogno energetico della mamma. È molto importante durante le prime settimane di svezzamento controllare la crescita dei cuccioli e dei gattini. I cuccioli di cane dovrebbero crescere circa il 5-10% del peso al giorno, mentre i gattini circa 500 gr al mese per i primi 5 o 6 mesi. Diversi studi hanno evidenziato che la somministrazione di prebiotici durante lo svezzamento ha effetti molto positivi sul corretto sviluppo dell’apparato digerente e pertanto sulla salute globale. Altri fattori importanti a cui prestare attenzione sono i fabbisogni di alcuni minerali come il calcio ed il fosforo che concorrono ad un corretto sviluppo scheletrico. In passato si usava addizionare con integratori a base di calcio gli alimenti per cuccioli e gattini ma si è visto che un eccesso di questo minerale può essere dannoso provocando disturbi allo scheletro in crescita. Anche l’aumento di peso eccessivo nei cuccioli in svezzamento può comportare problemi a carico di scheletro ed articolazioni, nonché predisporre all’obesità nell’età adulta. Visti tutti i problemi che possono derivare da un’alimentazione scorretta durante lo svezzamento il consiglio più importante che posso dare è quello di affidarsi ad un medico veterinario esperto in nutrizione che potrà formulare dei piani alimentari adatti ai nostri nuovi piccoli arrivati.