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22 Settembre, 2023

Veratrum viride all’Alpe

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Il manicotto si gonfia a ogni premuta del medico tre, quattro, cinque volte. L’ago del manometro supera i 200, poi lentamente scende vibrando, mentre il manicotto blu si sgonfia con quella sensazione tipica di vuoto venoso al braccio.

Riprende una seconda misurazione, questa volta più veloce che termina con un sibilo.

Mi guarda dritto negli occhi e mi chiede “ma come si sente oggi?”.

“Con tutto il rispetto non sarei qui dottore, mi sento confuso, occhi pesanti, non vedo bene, ho caldo. Lei per primo, come sono entrato e senza neanche farmi parlare, mi ha indicato il lettino per misurarmi la pressione”.

“Infatti oggi viaggia sui 210/120 di minima.

Ma ora si stenda piano piano, si rilassi, slacci la cintura dei pantaloni, chiuda gli occhi, respiri profondo e pensi a cose belle. Io torno subito”.

Cose belle, cose belle, e quali?

Mia figlia grande che mi contesta come fiato?

Francesco che non studia neanche se lo torturi e perderà l’anno sicuramente?

La mia dolce metà presa dalle sue amiche del Burraco un giorno sì e l’altro pure?

La mia Ford da cambiare che tra poco coi suoi 230.000 Km mi lascerà a piedi?

Cose belle, cose belle. Ah, sì!

Sì, l’Alpe di Siusi di questa estate, permanenza magnifica all’Hotel Bad Ratzes a 2000 metri.

Alla vista il Sasso Piatto, Sasso Lungo, Icaro, Sanon, il Catinaccio, il rifugio Bolzano, che non so come arrivai…

E tutti i colori dal verde al marrone all’azzurro del cielo, e sole, sole, sole tutta la settimana.

Il mio contapassi dichiarava dai 9 ai 12-15 Km al giorno, scusate. Molto soddisfatto.

Ho gli occhi chiusi e sento odore di Kaiserschmarren….

“Va meglio?”

Faccio segno di sì con la mano.

Mi riprende la pressione. “Ora è scesa di due tacche, ma sempre alta è”.

“Ok rimanga steso le do un diuretico io adesso, poi la rimisuriamo”, e l’infermiera mi porge un bicchierino con un liquido amarissimo, e riscompaiono chiudendo piano la porta.

Subito ritorno in montagna, volo col parapendio colorato partendo dallo Spitzbühl, e ad ampi volteggi mi godo la vista degli abeti fitti e maestosi, delle cataste di tronchi gialli tutti allineati pronti per essere trasportati a valle, in lontananza il suono delle tipiche cowbell, al collo delle placide vacche libere e cariche di latte. (Pare che il suono di ogni campana sia diversa da esemplare a esemplare, ma spazi dentro in una ottava, in modo da formare una suono intonato che si disperde nella valle).

Credo di essermi addormentato, qualche minuto, risvegliato dal forte stimolo di andare al bagno. Il medico era intanto ritornato indicandomi la strada per la toilette.

Bene ora sono di fronte a lui, simpatico, dai modi decisi di uno che sa il fatto suo.

Comincia a prescrivere esami da eseguire qui in ospedale: un ECG a riposo e sotto sforzo, Holter pressorio, Eco-cardio, analisi ematiche, e fundus  oculi.

Poi altra ricetta, antiipertensivo betabloccante, diuretico, per ora.

Poi altra ricetta: Natrum Sulphuricum 06/30LM capsule, e Veratrum Viride 9CH granuli ai primi sintomi ipertensivi e Biancospino FEE gocce. Dieta iposodica.

Due terapie insieme, integrate: una a paracadute salvavita. L’altra, direi di fondo, presa dall’Omeopatia.

Vado via soddisfatto, mi sento protetto, con qualche apprensione, ma accudito.

Ah, dimenticavo: avete mai gustato la Sacher torte, calda con molta panna ?

Noo? Si assume al pomeriggio lentamente gustando i sapori e il tramonto sui monti.