Stiamo vivendo tutti un periodo anomalo. Un tempo sospeso in cui i giorni sembrano tutti uguali. Manca la routine a cui abbiamo deciso di abituarci. Chi più chi meno.
Ci sentiamo in trappola nelle nostre case. Anche se le amiamo e amiamo di più i nostri mariti, le nostre mogli, i nostri figli. Ma non ce n’è: se ti impediscono di fare una cosa sarà quella la tua ossessione.
Vorremmo uscire ma no, non possiamo. Per il bene nostro e di chi ci circonda. Per il bene del signore anziano che vive sul tuo pianerottolo o della signora che sta facendo la chemio al di là della strada.
È un tempo che sembra immobile. Ma non lo è.
Sembra sprecato, ma tutto dipende da noi! Usando questo tempo che ci è stato regalato in modo proficuo.
C’è chi inizia a meditare, chi a fare Yoga, chi fa ginnastica. Chi legge. E c’è chi scopre di avere spazio per gli alti
Ma ci sentiamo comunque un po’ più soli, isolati, disgregati dalla comunità che prima ci girava intorno. Anche il vicino impiccione ci manca un po’.
E gli occhi sorrisero
Con questo pensiero nel cuore mi sono fermata a respirare mentre ero in coda in farmacia, ben distante dal cliente precedente e da quello successivo. Il cliente successivo era una signora anziana. Dietro la mascherina si vedevano gli occhi preoccupati, forse dal dover aspettare in mezzo a tanta gente. L’ho lasciata passare, non perché sia una anima pia, solo perché era la cosa più bella che mi sia venuta da fare! E mi ha fatto bene! Quel Gesto Gentile ed Istintivo si è moltiplicato e come me altre persone l’hanno lasciata passare. In quel momento i suoi occhi cupi hanno finalmente sorriso. Quel Semplice Gesto Gentile ha fatto Bene tanto a chi lo ha ricevuto quanto a chi, come me, lo ha fatto, in una contabilità perfetta che non contempla il valore negativo
Ho deciso che avrei posto più attenzione ai Gesti Gentili ricevuti. E ne avrei fatti di più. Per essere davvero tutti meno soli. Le prime Comunità sono nate per questo: per sostenersi ed essere più forti contro i nemici.
#UnGestoGentileAllaVoltaCiSalviamoTutti è diventato il mio Mantra.
E così, nel condominio, è iniziata una saga. Ci lasciano le cose davanti alla porta, ci suoniamo e scappiamo per le scale a distanza di sicurezza.
Una vicina ci ha regalato dei colori: noi le abbiamo disegnato un cartellone con l’arcobaleno da appendere alla finestra. Ne prepariamo uno anche per la signora sola che vive al di là della strada.
Una condomina ci ha preparato gli gnocchi, noi abbiamo fatto il ragù. Così abbiamo mangiato insieme a tre piani di distanza, commessi da un sentimento nuovo e inaspettato.
Il ragù lo abbiamo lasciato anche ad altri. Sapendo che mia figlia stava finendo i Lego per la sua opera titanica, il figlio ormai grande ci ha portato una sua vecchia scatola piena di mattoncini.
Abbiamo scoperto che si può chiedere ai vicini se hanno bisogno di qualcosa, visto che vai al supermercato. Colorare un arcobaleno per la porta del condominio. Lasciare la finestra aperta quando i ragazzi suonano il pianoforte così che la musica arrivi lontano. Ringraziare col cuore chi ti vive di fronte e sta appendendo al sole la divisa con cui fa Volontariato in Ambulanza.Come già ho sperimentato molte volte nella vita ho constatato che la distanza fisica non è un limite insormontabile per le relazioni profonde. E l’ho riscoperto ora quando una Amica lontana mi ha spedito due mascherine filtranti. Si è presa cura di noi anche a distanza.
La gentilezza fa miracoli
Non dimentichiamo il potere taumaturgico dei piccoli gesti, materiali o simbolici che siano. Battere le mani dal balcone per sostenere chi sta affrontando questa emergenza in prima linea è stata per me una delle esperienze più emozionanti ed aggreganti vissute ultimamente. Resa decisamente più intensa dal vedere un’Ambulanza sotto casa. Sapere che l’equipaggio al lavoro ci ha sentiti urlare il nostro grazie mi commuove anche a scriverlo. Sapere da un’amica, infermiera di Terapia Intensiva, che ha assistito a quell’ applauso andando ad iniziare il suo turno terribile, che è entrata con la sensazione di essere sostenuta dal mondo, mi fa proprio scendere una lacrima.
Sentire dalla voce viva di chi lavora in ospedale che non si sente solo, leggendo i tuoi post incoraggianti e i tuoi messaggi di sostegno, mi da il senso di quanto sia importante essere connessi ed uscire allo scoperto con piccoli segni di Gentilezza
Proviamoci. Ognuno a suo modo. Ognuno come può e come sente. Proviamoci. Fa star bene chi fa e riceve. Scolpiamo nell’Anima e nel Cuore il Benessere interiore che Un Gesto Gentile scatena. Ricordiamocelo quando tutti torneremo alle nostre frenetiche vite normali.
Ritagliamoci il tempo per piccoli o grandi Gesti Gentili. Il Mondo Deve Uscire Migliore da questa situazione.
Noi possiamo essere Migliori