I pazienti COVID-19 che hanno mostrato una morbilità estremamente elevata, avevano tutti problematiche intestinali sottostanti. In questi pazienti abbiamo osservato infatti un sistema intestino – polmone compromesso. Questa correlazione l’avevo già evidenziata e dichiarata pubblicamente a marzo 2020 in seguito a valutazioni precise, seppur empiriche, basate sulla clinica e sull’osservazione al letto dei pazienti. Oggi le mie dichiarazioni sono state confermate da uno studio accettato dal board di Gastroenterology pubblicato col titolo: Alterations in Gut Microbiota of Patients With COVID-19 During Time of Hospitalization (Gastroenterology, 2020). È evidente che ci siano sempre più persone con problemi intestinali che soffrono anche di problemi respiratori.
Ma perché? Dovete sapere che il nostro intestino dialoga continuamente con i polmoni. La conversazione avviene tra batteri e cellule immunitarie sia nel polmone che nell’intestino. A differenza di quanto si riteneva in passato, i polmoni non sono organi sterili, ma ospitano un loro microbiota e sono influenzati da segnali microbici provenienti da siti distali del corpo, come l’intestino. Il microbiota dei polmoni di individui sani è rappresentato da Prevotella, Streptococcus e Haemophilus. La colonizzazione delle vie aeree inizia immediatamente dopo la nascita e, entro 7 settimane, il microbiota polmonare dei bambini diventa simile a quello degli adulti sani.
L’intestino e i polmoni possono comunicare anche attraverso la migrazione diretta delle cellule immunitarie dall’intestino al tratto respiratorio, oltre che attraverso i ben più noti mediatori.L’intestino invia cellule immunitarie competenti nel polmone per aiutarlo a scongiurare le infezioni. La cosa sorprendente è che anche i batteri polmonari inviano informazioni all’intestino per mantenerlo sano. Ogni compartimento gioca un ruolo cruciale in questo dialogo e, di conseguenza, nella salute e nelle malattie dell’ospite.
Asma e microbiota intestinale
Un articolo pubblicato a febbraio su Cell descrive l’asse intestino-polmone nell’asma. L’asma colpisce oltre 300 milioni di persone in tutto il mondo, prevalentemente i bambini. Gli asmatici presentano un aumento dei batteri “cattivi” e una riduzione dei battrei “buoni” o protettivi. Il consumo di fibre solubili, fonte di precursori indispensabili per i Bifidobatteri, come gli acidi grassi a corta catena, ha dimostrato di ridurre la produzione di sintomi in pazienti asmatici.
I bambini con alti livelli di diversità microbiologica del microbiota intestinale (cioè microbiota sano) hanno meno malattie infiammatorie delle vie aeree.
Oltre a Lactobacillus e Bifidobacterium, noti da anni per la loro attività preventiva verso le infezioni respiratorie, di recente sono è stato dimostrato che anche ceppi batterici come Lactobacillus crispatus, Staphylococcus aureus o Lactobacillus reuteri hanno funzioni protettive contro le infezioni respiratorie.
E’ evidente quindi, soprattutto nei bambini, quanto sia importante garantire un microbiota intestinale sano per prevenire le patologie croniche e infiammatorie del tratto respiratorio.
Per concludere, una problematica o un’infezione delle vie aeree spesso significa quasi sempre intestino permeabile o disbiosi intestinale. Se il paziente presenta un problema alle vie aeree, dovremo curare senza dubbio l’intestino e se ha un problema all’intestino, dovremo prenderci cura del microbiota orale e del benessere delle vie aeree.
Bibliografia:
The influence of the microbiome on respiratory health, Nature Immunology volume 20, 1279–1290 (2019).
1 commento
Michele Luperto
Ovviamente, la Medicina Tradizionale Cinese aveva già incluso il meridiano I.C. (intestino crasso-Polmoni)- P. come circuito intimamente connesso. Oggi è chiaro il motivo… Grazie per queste fondamentali informazioni.