Un blog ideato da CeMON

12 Agosto, 2020

È una omeopata la nuova sindaca di Marsiglia

RedazioneRedazione

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Ogni lunedì riceverai una ricca newsletter che propone gli articoli più interessanti della settimana e molto altro.
Tempo di lettura: < 1 minuto

Michèle Rubirola, è la prima donna a ricoprire la carica di Sindaco di Marsiglia. Ambietalista della prima ora, 64 anni, madre di tre figli, è da sempre impegnata nelle battaglie per la difesa dei diritti civili e l’uguaglianza sociale. Medico dal 1981 pratica l’omeopatia da 40 anni, che difende e diffonde grazie al suo temperamento, che l’ha vista sempre schierata a sinistra. La sua elezione interrompe un’egemonia pluridecennale delle formazioni politiche di destra al governo della città.

Come lei stessa dice, usa la medicina omeopatica da quando aveva 26 anni, e la considera una trategia terapeutica efficace in special modo per i pazienti affetti da malattie croniche, evitando interazioni farmacologiche e effetti indesiderati. La dottoressa, esercita la professione prevalentemente in quartieri a basso reddito, dove l’economicità delle terapie omeopatiche rappresentano un elemento decisivo.

Consapevole delle potenzialità dell’omeopatia, Michèle Rubirola invoca ”  la complementarità delle pratiche nell’interesse del paziente” nel quale “c’è anche il desiderio di essere maggiormente coinvolti nella gestione della loro salute “. Ancora nel 2019 rafforza la sua scelta: “questa visione e questa pratica della medicina. Quella dove l’umano è al centro ”. Ed ancora: “l’importante è prima di tutto fare una diagnosi, e poi la terapia viene considerata, condivisa con i pazienti, i genitori. Lontano dal potere medico che disprezza chi soffre”.

Non mancano le note di biasimo verso quella “scienza” che denigra i medici omeopati (nonostante abbiamo tutti studiato nelle facoltà di medicina e poi approfondito gli studi),  “denigrati ed esclusi dalla comunità medica dalla società scientifica, basata sulla medicina basata sull’evidenza risultante da studi di coorte, prove scientifiche, senza tenere conto della vita, dei bisogni e le possibilità del paziente e che classifica le medicine alternative tra cui l’omeopatia, la ciarlataneria, il credo…  ”.