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25 Ottobre, 2023

Animali abbandonati, feriti o vaganti: cosa fare per aiutarli

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Può capitare purtroppo ad ognuno di noi, e nei contesti più vari, di imbattersi in un animale ferito o un animale vagante. Che siano cani, gatti, animali domestici o sinantropi, ovvero che vivono in contesti altamente urbanizzati, o addirittura selvatici è importante cercare di aiutarli. Gli animali selvatici sono tra le altre cose dichiarati bene indisponibile dello Stato è vi è l’obbligo, da parte di chi li avvista feriti, di attivarsi per soccorrerli. La prima cosa da fare è certamente fermarsi e cercare di capire la situazione, la gravità dell’incidente e, in caso di animali domestici, se poco distante c’è il loro umano di riferimento. Le cose da fare per prestare soccorso a queste creature in difficoltà però sono diverse in base alla specie animale nella quale ci imbattiamo. Vediamo nello specifico come aiutare i nostri amici a quattro e due zampe che si trovano in difficoltà.

Cosa fare in caso di incidente nel quale sono coinvolti animali

In primo luogo va contattata l’Asl Veterinaria territoriale o se non si conosce il numero di telefono, la Polizia municipale. Ricordo che secondo il nuovo Codice della Strada il soccorso di animali è obbligatorio per legge, sia per chi cagiona l’incidente che per chi è solo spettatore. Omettere il soccorso o la chiamata dei soccorritori è un reato punibile con diverse sanzioni.

Cosa fare in caso di ritrovamento di cani, gatti ed animali domestici

A parte i cani ed i gatti nel nostro Paese e nel resto del mondo, sono considerati domestici tutti gli animali nati e vissuti in cattività ed appunto “addomesticati”; in Italia si possono infatti detenere in casa anche volatili, rettili, anfibi, roditori, e diverse altre specie. E può capitare di imbattersi in uno di loro disperso o ferito. Vediamo insieme cosa fare. In primis va messo in sicurezza l’animale soprattutto se è ferito e se si trova in una situazione nella quale c’è un rischio per la sua incolumità; se di piccole dimensioni si può cercare di contenerlo in uno scatolo di cartone; in caso di animali molto spaventati, il cartone si può chiudere e si possono praticare dei piccoli fori per fa passare l’aria. Se l’animale ritrovato è di dimensioni più grosse va fatto allontanare da luoghi pericolosi dove possono passare autoveicoli a velocità sostenuta, o se non in grado di spostarsi da solo, con un lenzuolo posto al di sotto del suo corpo, o meglio con un supporto rigido, spostarlo dove non corre rischi di essere investito.

Una volta messo in sicurezza si deve chiedere aiuto agli enti preposti. Nel caso di cani e gatti, se non hanno una targhetta o un collare con un numero telefonico del loro umano di riferimento, va chiamato il numero del Servizio Veterinario dell’ASL competente per quel territorio. Molte ASL veterinarie dispongono anche di servizi di ambulanza ed in ogni caso sono reperibili 24 ore su 24 ed hanno obbligo di prestare soccorso a cani, gatti ed altri animali, sia identificati che non identificati.  In caso per qualche ragione non si riesca a contattare il Servizio Veterinario preposto, si può provare a contattare il nostro Veterinario di fiducia in quanto, anche i Veterinari liberi professionisti, possono prestare soccorso agli animali in difficoltà. Anche per i Medici Veterinari liberi professionisti, infatti, vige il dovere di assistenza di primo soccorso, secondo il Codice Deontologico che all’articolo 16 recita: “Il Medico Veterinario ha l’obbligo, nei casi di urgenza ai quali è presente, di prestare le prime cure agli animali nella misura delle sue capacità e rapportate allo specifico contesto, eventualmente anche solo attivandosi per assicurare ogni specifica e adeguata assistenza”.  Questo tipo di soccorso prevede però l’esborso da parte del soccorritore delle spese veterinarie del libero professionista.

In questo caso non è detto che il Medico Veterinario possa fare molto di più che un primo soccorso, soprattutto se si trova nel luogo del ritrovamento senza tutte le attrezzature necessarie, ma può in ogni caso indirizzare chi ha trovato l’animale nella struttura più idonea.

Se si tratta di altri piccoli animali diversi da cani e gatti vale la stessa procedura; si mette in sicurezza l’animale e si chiama il servizio dell’ASL Veterinaria territoriale.

Una volta arrivato, il medico Veterinario dell’ASL deve verificare che l’animale abbia un microchip. A tal proposito è bene ricordare che solo per i cani attualmente in Italia esiste un’anagrafe Nazionale e che vi è l’obbligo di indentificare i propri cane mediante applicazione di un microchip. Ma alcune persone optano per applicare microchip anche a gatti e ad altri animali, pertanto, nel caso in cui l’animale trovato è provvisto di questo sistema di identificazione, l’ASL competente può risalire al suo proprietario e contattarlo per avvertirlo del ritrovamento. In questa circostanza, se il proprietario non ha sporto denuncia di smarrimento è passibile di reato di abbandono che è punibile per legge. È obbligatorio, infatti, entro 3 giorni dallo smarrimento, sporgere una regolare denuncia presso ASL territoriale, e forze dell’ordine quali Carabinieri o Polizia Municipale o Polizia di Stato, senza la quale l’animale risulta abbandonato e non disperso.

Una volta accertato se l’animale che abbiamo trovato è padronale o senza identificazione, viene soccorso dai servizi Veterinari dell’Asl e ricoverato in idonee strutture atte al soccorso e cura degli animali vaganti.

… E se decido di adottarlo?

In caso durante il soccorso scattasse un vero e proprio colpo di fulmine tra noi e l’animale trovato, ed in caso l’effettivo proprietario non sia reperibile o l’animale non sia identificato, si può chiedere l’affido temporaneo di quel soggetto che dopo 30 giorni diverrebbe a pieno titolo membro della propria famiglia. I servizi territoriali ASL concedono infatti in affido temporaneo gli animali identificati il cui proprietario non ha sporto denuncia di smarrimento o che non è reperibile. Trascorso un mese durante il quale nessuno ha fatto denuncia di smarrimento, l’adozione diviene definitiva.

Cosa fare in caso di ritrovamento di animali selvatici

In caso ritrovassimo un animale selvatico, sinantropo ferito o in difficoltà dobbiamo in primis fare la stessa cosa che per cani e gatti, ovvero metterlo in sicurezza. In questo frangente però dobbiamo essere particolarmente cauti e cercare di non spaventare l’animale in quanto i selvatici non sono assolutamente abituati alla vicinanza dell’uomo, e tanto meno ad essere manipolati da loro. Per animali di piccola taglia è sempre utile una scatola di cartone dove riporlo con delicatezza ed è certamente meglio chiuderlo per evitare fughe. In linea di massima non è opportuno somministrare cibo agli animali trovati, a meno che non si conosca perfettamente il tipo di alimentazione della quale hanno bisogno. Molto spesso, infatti, si offrono cibi di origine animale ad animali vegetariani e viceversa, creando non pochi problemi digestivi. In caso di caldo estremo si può provare a mettere una piccola ciotola d’acqua nella scatola.

Dopo aver messo in sicurezza il soggetto è necessario chiamare i servizi Veterinari competenti. In questo caso se non si dispone di un servizio specializzato nella propria provincia, si possono chiamare i Vigili Urbani o la Polizia Municipale o i Carabinieri, che sono tenuti a soccorrere l’animale. Molti centralini dei servizi Veterinari dell’ASL rilasciano appositi numeri verdi tramite i quali si può contattare il C.R.A.S. di zona, ovvero i centri di recupero animali selvatici presenti in tutte le regioni del nostro Paese. Questi sono centri specializzati nel soccorso, cura e reimmissione sul territorio di animali selvatici, ed al loro interno operano medici veterinari specializzati nella cura di queste specie. Questi centri, convenzionati con Regioni, Provincie, Comuni e Parchi, si avvalgono del contributo di associazioni no profit e pertanto le modalità di recupero del selvatico variano in base alle risorse delle quali dispongono. In alcune Regioni e Province se rinveniamo una specie protetta, in quanto in pericolo di estinzione, una speciale ambulanza veterinaria si occuperà di venire a soccorrere l’animale in questione. Per altre specie invece i centri di recupero possono chiederci di portare con mezzi nostri l’animale presso il centro più vicino; questo purtroppo a causa delle scarse risorse economiche a disposizione di questi enti che si vedono costretti ad impiegare le poche unità di soccorso per le numerose richieste che ricevono. I C.R.A.S. poi si occuperanno a titolo completamente gratuito della cura e reimmissione in natura del nostro amico sfortunato.

Ribadisco che gli animali selvatici sono un bene indisponibile dello stato e che vige l’obbligo da parte di Regioni e Provincie di prestare soccorso a questi animali ritrovati dai cittadini. I C.R.A.S. possono chiamarsi anche CRFS (Centro Recupero Fauna Selvatica) oppure CRASE (Centro Recupero Fauna Selvatica ed Esotica); in questo ultimo caso sono enti che si occupano di animali esotici sequestrati in quanto detenuti illegalmente o rinvenuti dispersi o feriti sul territorio.

Cosa posso fare per aiutare questi animali in difficoltà

Quasi tutte le Asl veterinarie nel nostro paese, ed anche il C.R.A.S. spesso collaborano con associazioni animaliste e protezionistiche che hanno il nobile scopo di aiutare queste creature a non soffrire ed a trovare la propria strada. Queste associazioni sopravvivono grazie alla collaborazione ed all’aiuto dei privati cittadini che, mossi da spirito di collaborazione ed amore per gli animali, possono decidere di donare denaro o anche altre forniture necessarie quali cibo, coperte, ciotole, gabbie, medicinali e tutto quello che serve per il recupero e la cura di questi sfortunati animali. Se vogliamo dare una mano anche noi cerchiamo tramite i social o chiamando la Asl veterinaria di appartenenza un’associazione da aiutare. Spesso un gesto per noi piccolissimo rappresenta davvero tanto per queste creature e per gli umani che amorevolmente se ne occupano.

 

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