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15 Dicembre, 2020

Condividere il lockdown con i nostri amici a quattro zampe

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LO STRESS ALLO SPECCHIO

Quello che stiamo vivendo in questi ultimi mesi è un periodo storico unico, che sta mettendo tutti alla prova, portando in superficie emozioni difficili da gestire come la paura (per l’aspetto relativo alla salute) e la tremenda incertezza per il domani. Viviamo, chi più chi meno, in stato di confusione in parte perché non abbiamo risposte ai più comuni interrogativi, e in parte perché è veramente difficile farsi un’idea di quale sarà il nostro futuro.

Ma ciò che pesa più di tutto è la grande limitazione alla libertà individuale che si è generata, con immancabili cambiamenti nelle abitudini di vita di quasi tutti noi.

Proprio TUTTI.

In molte case ormai abitano “famiglie allargate” intendendomi riferire con questa espressione agli amici con la coda!! Anche loro, dunque, come il resto dei coabitanti, sta subendo questo “stress da lock down”, anzi forse ancora più di noi.

Anima-li come specchio delle nostre emozioni

Diverse ricerche scientifiche hanno ormai dimostrato come gli animali siano perfettamente in grado di leggere le nostre emozioni osservando l’espressione dei nostri volti o certe particolari gestualità. Addirittura, le “annusano”.

A quanti di voi sarà capitato di sentirsi leggere nel pensiero quando ci apprestiamo ad uscire e loro subito capiscono persino dove andremo, anche se ci siamo preoccupati di non ripetere gli stessi gesti, di non cambiarci le scarpe e magari di fare i disinvolti facendo finta di fare tutt’altro…

E quante altre volte magari in preda ad un attimo di sconforto vi sentite osservati da due occhioni languidi che da un angolino vi guardano dal basso verso l’alto, senza sbattere nemmeno un ciglio per paura di perdervi di vista, e al vostro minimo segnale balzarvi addosso come per mandare lontano quella preoccupazione o quella nuvola di tristezza?

I nostri animali sono questo. Io dico angeli con la coda.

Un’animale, tra l’altro, non arriva mai per caso nelle nostre vite, e suo malgrado si comporta come una spugna che assorbe tutte le nostre emozioni, e le riflette, esattamente come uno specchio, attraverso i suoi comportamenti. È questa dinamica che ci obbliga a fare i conti con noi stessi: le loro necessità ci smuovono dai nostri labirinti cerebrali e ci costringono prima o poi a guardarci dentro sempre un po’ più a fondo.

Certo, tutto dipende da come ciascuno di noi vuole affrontare la vita; in fondo per guardarsi dentro bisogna avere anche un po’ di coraggio, ma state tranquilli che in questo come in altre occasioni, il vostro animale non vi abbandonerà.

Come agisce lo stress

In realtà lo stress non è mai un evento del tutto negativo, e anche questo lock down ce lo sta insegando: abbiamo avuto modo di capire che possiamo fare la spesa anche non di domenica e organizzandosi bene anche meno frequentemente, possiamo limitare gli spostamenti in macchina (e inquinare meno!) e fare più movimento all’aria aperta.

Qualunque agente stressogeno, infatti, agisce inducendo una risposta adattiva (quindi non negativa) che però alla lunga (o se lo stimolo risulta troppo elevato per intensità) consuma letteralmente l’energia del sistema che deve continuamente sforzarsi per rimanere in equilibrio.

Nel corpo lo stress viene recepito dapprima a livello di corteccia cerebrale, di formazione reticolare e di sistema limbico (il cervello emotivo) e da qui a livello ipotalamico che comunica direttamente con ghiandola pituitaria la quale produce ormone ACTH che stimola a sua volta la corticale del surrene a produrre glucocorticoidi.

Queste ultime sono sostanze che modulano il metabolismo, la funzione immunitaria e nuovamente il cervello.

Appare facile quindi comprendere perché sotto stress si osservano alterazioni dell’appetito (con aumenti o perdite di peso) e si è maggiormente suscettibili alle infezioni.

Quali sono i segnali di stress nei nostri anima-li?

Il cane o il gatto stressato manifesta comportamenti differenti a seconda delle sue caratteristiche individuali, ma anche come dicevo prima, con una grandissima relazione con i nostri punti deboli.

Per comprendere meglio questi atteggiamenti dovremo sforzarci di ragionare in senso olistico.

Uno dei più frequenti atteggiamenti di stress sono le cosiddette minzioni inappropriate, ossia il fatto che il cane o il gatto urina contro i mobili o sul letto. Questo comportamento denota spesso un carattere possessivo e in un certo senso geloso, che non tollera invasione nei propri spazi (anche affettivi). Sono solitamente individui rigidi poco flessibili. In un certo senso anche la nostra presenza a casa in modo così continuativo e inusuale può diventare in certo senso un’invasione. Un po’ come certe persone che non tollerano gli ospiti se non “a piccole dosi”!

Altro comportamento non infrequente sono i leccamenti compulsivi, di oggetti (pavimenti, tappeti, cuscini) ma anche di persone (spesso ci leccano le gambe o i piedi se nudi). L’uso della bocca in maniera impropria denota invece un bisogno di riempirsi e non a caso questi soggetti soffrono spesso di infiammazioni croniche dell’apparato gastrointestinale, con vomiti saltuari e maldigestioni. Sono solitamente dipendenti ed emotivamente bisognosi di attenzioni e rassicurazioni costanti. Nell’uomo questo quadro di suscettibilità allo stress è paragonabile alle dipendenze da dolciumi e carboidrati.

Esiste poi il soggetto iperattivo irrequieto. Questi individui hanno una grande energia che devono poter sfogare materialmente pena ripercuotersi in manifestazioni distruttive e anche “litigi”.

Sono spesso razze da lavoro che hanno un bisogno realizzativo stampato nel DNA, cani atleti come quelli che sono abitualmente impegnati nell’agility o in altre performance.

Come gestire lo stress

Se come detto prima la causa di stress non è del tutto eliminabile, bisogna cercare di mettere in atto delle strategie difensive.

Prima di tutto ricordiamoci che i nostri animali sono dei predatori, e possiamo sostenere queste attitudini etologiche praticando alcune attività esplorative anche in casa. Banalissimamente potremo riempire una cassetta della verdura con varie pallottole di carta di giornale, e solo in alcune nasconderci qualche boccone particolarmente odoroso che il nostro amico fiuterà e che potrà ottenere solo “distruggendo” la palla di carta. Stessa cosa potrà essere fatta nascondendo i bocconi sotto vasetti e/ contenitori di varie forme e colori rovesciati a mo’ di coperchio.

Questi giochi permettono di praticare attività olfattiva così tanto importante per loro (in passeggiata non fanno praticamente altro!) e anche di usare la bocca. La masticazione, infatti, ha un grandissimo ruolo come antistress in quanto determina rilascio di beta-endorfine a livello cerebrale con funzione appagante e rilassante. Non scordiamoci quindi di lasciare a disposizione dei masticativi (naturali) come corni di cervo, tendini e connettivi essiccati, barrette di latte di yak. Un gioco/masticativo non alimentare è anche la classica treccia, che con un po’ di buona volontà e fantasia potremmo confezionarci da soli utilizzando scampoli di recupero.

Non dimentichiamoci però di guardare al bicchiere mezzo pieno: questo lock down che apparentemente ci crea così tanti spazi vuoti è l’occasione giusta per riservarci dei momenti di vero relax insieme ai nostri anima-li: coccoliamoli ed accarezziamoli cercando di creare con loro una nuova modalità di comunicazione e di scambio sul piano sottile dell’energia. Toccandoli con cuore aperto riceveremo sicuramente dei messaggi diretti alla parte più profonda di noi perché prendersi cura di un animale è essa stessa una cura.

Alcuni aiuti dalla natura

Molti dei comportamenti di stress che abbiamo citato prima sono accompagnati da veri e propri sintomi fisici.

I fitoembrioestratti sono dei rimedi naturali ottenuti dalla macerazione dei tessuti embrionali delle piante e sono perciò un tipo di rimedio assolutamente indicato per i nostri piccoli amici, in funzione anche della minima quantità di alcool e della elevata concentrazione che ci consente di usarne veramente poche gocce. Trattandosi di “principi attivi” ottenuti dalla parte germinativa della pianta, racchiudono in sé un potenziale energetico profondo. Le gemme, infatti, contengono i “messaggi in codice” che porteranno la pianta ai successivi stadi vegetativi (fiori, frutti e semi), ed anche per questo motivo potremmo riscontrare in alcune di esse un principio di similitudine con aspetti caratteriali dell’individuo.

Un esempio? Il ficus carica è il classico rimedio delle problematiche digestive gastro-intestinali. Questo paziente è un impulsivo, che agisce senza pensare alle conseguenze, e che il più delle volte non riesce a digerire gli eventi (!).

Il castagno può trovare indicazione per le problematiche cutanee con eczemi e ulcere, ma è anche indicato per il senso di isolamento profondo e l’ansia estrema (non a caso i sintomi sulla pelle sono spesso indice di un disturbo di relazione, di una difficoltà a gestire il “non sé”).

Il pioppo nero trova indicazione per potenziare il sistema immunitario, e sul piano emozionale è indicato per chi ama l’attività (sportiva), soffre di ansie da anticipazione e che esprime loquacità e finanche aggressività per mascherare la timidezza. Il classico cane da lavoro di cui si parlava prima. Questo tipo di stress che potremmo definire ipercinetico è quello che produce maggior cortisolo con i noti effetti immunosoppressivi.

L’intervento de Medico Veterinario Omeopata

Il rimedio omeopatico prescritto secondo principio di similitudine è una delle più alte forme di terapia olistica. Dobbiamo però affidarci alle competenze di un Medico Veterinario che possa raccogliere attraverso una visita omeopatica completa i sintomi peculiari e caratteristici del paziente e ricondurlo così all’equilibrio attraverso l’informazione energetica contenuta nel rimedio scelto.

Solo per citare alcuni rimedi abbiamo ad esempio l’ansia di Conium maculatum, che esprime spesso con atteggiamenti di monta di oggetti come cuscini o divani, e che è esacerbato dall’essere stato “contenuto” a lungo (MENTE – ANSIA – continenza prolungata; da) oltre ad essere particolarmente sensibile ai rumori (MENTE – SENSIBILE – rumori; ai).

Un altro rimedio che manifesta ansia in maniera caratteristica è Hyosciamus niger: potrebbe essere il caso di un cane che tende a vocalizzare molto (MENTE – URLA – ansia; per l’) e che manifesta comportamenti compulsivi come il leccamento delle zampe (MENTE – PENSIERI – persistenti) (MENTE – MORDERE – unghie), sintomo quest’ultimo condiviso da Veratrum album e Baryta carbonica.

Zincum metallicum è molto emotivo e ha bisogno di muoversi pena appunto lo sviluppare anche lui sintomi compulsivi e/o sessuali (MENTE – IRREQUIETEZZA) (MASCHILI, GENITALI – SESSUALE; DESIDERIO – AUMENTATO).

Per finire non possiamo non citare Ignatia amara, il rimedio dei lutti e delle separazioni. Certo perché questa situazione cosi anomala che stiamo vivendo magari impedisce al nostro animale di vedere e frequentare l’amichetto che incontrava sempre e con cui poteva condividere la gioia degli incontri e la spensieratezza del domani ( MENTE – AFFLIZIONE (PENA) – ingannato; per essere stato) (MENTE – ANGOSCIA – amici; per la perdita degli)  (MENTE – NOSTALGIA).

Le informazioni contenute nel presente articolo non si sostituiscono ad una prescrizione medico veterinaria.

 

Contatti:

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