Qualche anno fa si parlava di “settembrata” per definire un particolare periodo climatico nel quale le temperature autunnali, durante appunto il mese di settembre, risultavano nettamente al di sopra delle medie stagionali. Tanto sopra la media al punto di essere paragonabili a quelle estive e di consentire ancora gite fuori porta complete di bagni di mare e di sole. Negli anni poi siamo passati all’”ottobrata”, durante la quale il caldo continuava perfino ad ottobre. Quest’anno, forse per la prima volta, abbiamo sentito parlare di “novembrata”. Complici il riscaldamento globale, il “climate change”, o forse un normale avvicendarsi di ere più fredde ad altre più calde, non ci è dato di sapere se questi fenomeni ci accompagneranno per gli anni a venire, determinando le condizioni anche per eventuali “dicembrate” o addirittura “gennaiate”. Fatto sta che le stagioni si susseguono, e gli abitanti della terra risentono di questo avvicendarsi. Che siano piante o animali tutti sono sensibili ai cambi climatici stagionali.
Come il cane e il gatto si difendono dai rigori dell’inverno
Cani a gatti sono dotati di un perfetto sistema di termoregolazione interna. Hanno pelliccia dotata di sottopelo, non sudano, e se di piccola taglia, e quindi più facilmente soggetti a raffreddamento, hanno addirittura un metabolismo leggermente accelerato che gli consente di termoregolare in modo più efficiente rispetto agli animali di taglia più grande. Altri animali hanno strategie ancora più complesse per resistere al freddo; alcuni accumulano grasso da bruciare nei periodi freddi, altri ancora vanno in letargo. Chi più chi meno si attrezza per resistere al freddo. Ma cosa succede ai nostri amici che vivono in appartamento con noi?
Effetti del freddo sugli umani e gli altri animali
Le temperature fredde sono da sempre associate, nell’immaginario collettivo e anche nell’eziologia, ad un certo numero di patologie. Prime tra tutti quelle respiratorie. Questo fatto ha un fondamento scientifico perché all’abbassarsi delle temperature si verificano una serie di modificazioni fisiologiche e patologiche che possono impattare sull’equilibrio della salute generale. Il freddo, infatti, ha effetto indiretto sulle difese generali dell’organismo in quanto va a modificare ad esempio la motilità delle ciglia presenti sulla mucosa nasale, che trasportano il muco; quest’ultimo rappresenta una vera e propria barriera contro gli agenti patogeni in quanto è in grado di imbrigliare e bloccare la diffusione dei germi, fermandoli a livello delle cavità nasali. Quando la temperatura delle cavità nasali si abbassa vi è un’inibizione di questo movimento, la così detta clearance muco-ciliare, e pertanto si riducono le capacità di difesa della mucosa nasale stessa. Negli animali che vivono in appartamento vi è poi un meccanismo molto simile a quello che accade agli esseri umani; questi sono infatti soggetti a sbalzi di temperatura tra ambienti chiusi, spesso riscaldati e con aria secca, ed ambiente esterno molto più freddo e con aria umida. L’effetto del freddo in questo caso va ad agire su una mucosa che è già in uno stato di fragilità in quanto essiccata dall’aria ambiente e quindi con meno muco protettivo.
Pelo e sottopelo
La pelliccia dei nostri amici è formata da peli, centinaia di migliaia di peli che sono a loro volta costituiti da un filamento corneo, elastico e flessibile, composto da una proteina, la cheratina. La radice del pelo, ovvero la parte collegata alla cute, è sempre in attività rigenerativa e da questa dipende la crescita del pelo, strettamente collegata al ciclo della muta. Intorni alla radice del pelo vi sono poi dei muscoli in grado di provocare la così detta “orripilazione del pelo”, ovvero il suo sollevarsi. Questo comportamento avviene sia per motivi comportamentali, quando ad esempio provano paura, che per difendersi dal freddo.
Al di sotto del pelo vi è uno strato di pelo più lanuginoso e morbido, il sottopelo. Questo strato tende ad aumentare con i climi freddi ed a cadere col caldo, dando luogo alla muta. Anche Fido e Micia insomma fanno una sorta di cambio di stagione! Il sottopelo è in effetti termo-coibentante e la sua quantità e qualità difende la cute ed i nostri amici dagli sbalzi termici. Alcuni animali di particolari razze o che vivono in condizioni climatiche estreme, posso avere più o meno sottopelo. Quasi tutti i cani ed i gatti che vivono all’esterno sviluppano un sottopelo più corposo durante l’inverno, per poi perderlo nella stagione calda. Vi sono poi alcune razze con scarsissimo sottopelo, come i cani Barboncini, i Maltesi, gli Yorkshire Terrier, ed i gatti Siamesi, i Tonchinesi e Sphynx. Questi soggetti sono ovviamente più sensibili al freddo. Altre razze di cani e gatti, originari di territori particolarmente freddi, hanno un sottopelo molto più abbondante, come gli Huski Siberiani, l’Alaskan Malamute, i Samoiedo ed i Terranova. Tra i felini attrezzati per le temperature rigide ci sono invece il Maine Coon, il Norvegese delle Foreste, i Blu di Russia. Ma che il vostro cane o il vostro gatto abbia più o meno sottopelo, va in ogni caso protetto dal freddo!
Come mi accorgo che il cane o il gatto ha freddo?
In primo luogo quando i nostri amici patiscono il freddo cercano di disperdere meno calore possibile. Questo attraverso particolari posizioni come l’acciambellarsi. Possiamo poi notare il loro pelo rialzato, perché appunto “orripilato”. Ciò accade perché i muscoli intorno la radice del pelo si contraggono ed il pelo stesso si alza creando uno spazio virtuale tra la cute e l’ambiente esterno. Questo meccanismo è identico a quello che accade a noi esseri umani quando abbiamo la pelle d’oca per il freddo. Fido e Micia poi, potendo, cercheranno posti al caldo, cercando di stare quanto più possibile su superfici meno fredde, e lontano dalle correnti d’aria. E se proprio non hanno un’altra soluzione potranno perfino scavare una buca, che funga da tana, sotto il terreno. Quando li accarezziamo poi, ci accorgeremo che le loro estremità sono più fredde. Occhio quindi alla temperatura dei padiglioni auricolari, delle dita, della punta della coda e del muso.
Fido e micia ed il cambio di stagione
Come detto in precedenza Fido e Micia tentano di fare una sorta di cambio di stagione formando e perdendo il sottopelo attraverso il fenomeno della muta. Questo fatto però non in tutti i soggetti avviene allo stesso modo. La muta infatti è influenzata da diversi fattori come la temperatura ambientale e le ore di luce. La crescita e la caduta del pelo, quindi, risentono anche delle ore di luce. Anche l’alimentazione influisce sulla produzione e perdita del pelo in quanto, come detto prima, è formato da proteine. Se un cane o un gatto vivono tutto l’anno in appartamento, sono soggetti a temperature e ore di luce molto diverse da quelle che avrebbero vivendo ad esempio in un bosco. Questo comporta una crescita minore di sottopelo e una muta pressoché continua. Ciò porta al risultato di un minore spessore di questa protezione e una perdita continua che li protegge di meno.
Come salvaguardare fido e micia dai rigori dell’inverno
Nei cani ed i gatti privi o con scarso sottopelo e che vivono in appartamento bisogna prestare attenzione all’arrivo del freddo. Questi animali, soprattutto se di piccola taglia, e quindi con una superficie corporea più ridotta, possono davvero risentire del freddo. Per i felini che vivono in appartamento la faccenda è abbastanza semplice poiché molto spesso sono loro stessi che non vogliono uscire di casa col freddo e l’umidità. Se però la tigre di casa non può rinunciare alle sue battute di caccia, a quel punto assicuriamoci che abbia la possibilità di rientrare quando ritiene, oppure predisponiamo una cuccia termica dove potersi riparare fino al nostro rientro. La cuccia termica è un’ottima soluzione anche per Fido se ha accesso all’esterno; Ma per cani di taglia piccola, quando i climi diventano particolarmente rigidi, può essere indicato anche un cappottino o un impermeabile per cani che li protegga.
Freddo e alimentazione del cane o del gatto
Con il freddo si bruciano più calorie. Questo perché l’organismo deve fare un lavoro supplementare per mantenere la temperatura corporea costante. Va da sé che all’aumentare del fabbisogno di calorie, dobbiamo rendere i pasti del nostro cane o gatto più corposi. Si pensi che i cani da slitta hanno fabbisogni calorici quadruplicati, se non quintuplicati, rispetto ai loro colleghi cittadini. Aggiungere però grassi o altri alimenti alla razione di Fido, ed anche di Micia, potrebbe però sbilanciare la dieta. Pertanto è sempre meglio chiedere al nostro veterinario di fiducia come regolarsi e cosa scegliere come extra. Vi sono poi diversi integratori che possono aiutare durante il grande freddo. Sicuramente gli acidi grassi omega3-omega6 che, oltre ad essere degli ottimi antiinfiammatori, sono dei costituenti delle barriere cellulari e pertanto, rendendole più fluide, ne migliorano gli scambi ed il metabolismo.
E se fido e micia prendono un colpo di freddo?
È raro, ma non impossibile! Capita ad esempio che possano razzolare sulla neve, o buttarsi in qualche laghetto o fontana gelata. A quel punto, oltre a riscaldare ed asciugare immediatamente il nostro amico, possiamo aiutarlo con l’Omeopatia e la Fitoterapia. C’è un rimedio sopra tutti che è indicato per i colpi di freddo, specialmente a seguito di esposizione di vento freddo tipo tramontana, ed è Aconitum napellus. Anche la Belladonna, soprattutto se uscendo da un luogo caldo ci si raffredda improvvisamente, proprio come succede se ci si tuffa, o si cade, in un laghetto ghiacciato! Dalla Fitoterapia poi ci può venire in aiuto il Ribes nero, ad esempio in forma di fitoembrioestratto o di macerato glicerico. Il Ribes ha infatti potenti proprietà antiinfiammatorie ed aiuterà i nostri amici in caso che, dopo il colpo di freddo, abbiano qualche ripercussione. Fido e Micia poi, se amano passeggiare sulla neve o sul ghiaccio, potrebbero provocarsi delle vere e proprie ustioni da freddo ai cuscinetti plantari. Questo si può evitare sia applicandogli prima delle loro scampagnate invernali degli unguenti specifici per la protezione dei polpastrelli, sia dopo a casa, applicando una crema grassa lenitiva a base di estratti di Calendula ed Arnica.
E per i più sfortunati???
Fido e Micia sono parte ella nostra famiglia e come i membri di essa ricevono tante attenzioni. Li proteggiamo da freddo e caldo, li portiamo con noi per non lasciarli soli, li nutriamo, accudiamo e curiamo con amore. Sono davvero fortunati. Purtroppo però non va così per tutti i cani ed i gatti. Il nostro paese è infatti pieno di canili e gattili sovraffollati dove la donazione di una coperta o di un pasto può fare la differenza. Se avete la possibilità donate qualcosa a queste associazioni che possa dare una mano ai Fido e le Micia meno fortunati dei vostri, per affrontare l’inverno in modo dignitoso. Il vostro amico con la coda ve ne sarà grato! Buon inverno a tutti!