Secondo le teorie dell’omeopatia classica ogni individuo nasce con una predisposizione individuale ad ammalare di determinate malattie piuttosto che di altre. E anche nell’espressione di una stessa malattia i sintomi sono diversi, a parità di fenomenologia clinica e perfino di agente patogeno, ad esempio durante un’epidemia . Questo concetto ci appare chiaro proprio alla luce della pandemia che stiamo attraversando; infatti la malattia da Sars-Cov-2 ha colpito alcuni pazienti in maniera devastante, in molti altri solo sintomi lievi se non addirittura quasi nulli.
Samuel Hahnemann, padre dell’omeopatia classica, nel 1828 pubblicò uno dei sui saggi più importanti, intitolato “Le Malattie Croniche”.
Nel testo Hahnemann introdusse il concetto di miasma. Secondo l’autore Il miasma, è una predisposizione originaria della persona ad un peculiare tipo di malattia, proprio della sua costituzione. Il termine deriva dal greco μίασμα, «contaminazione», derivato di μιίνω, «lordare», «contaminare».
Nel testo l’autore introduce tre tipologie di miasma.
La psora, ovvero la predisposizione all’ipofunzione ed alle malattie dermatologiche e di superficie (eczemi cronici); la sicosi, ovvero la predisposizione all’iperfunzione sia sul piano mentale (idee fisse, disturbi ossessivi) che fisico (predisposizione alle neoformazioni neoplastiche, sia benigne che maligne), ed infine la sifilis (o luesi), ovvero la predisposizione alla disfunzione ed alla distruzione (quindi patologie che portano il paziente all’autodistruzione sia sul piano mentale che fisico).
Per meglio spiegare le tre predisposizioni è utile associarle ad una lesione anatomopatologica. La psora può essere una dermatopatia cronica come ad esempio la psoriasi, o un eczema superficiale, la sicosi un tumore spesso a forma di cavolfiore, e la sifilis un’ulcera che distrugge i tessuti e non rimargina mai.
Le predisposizioni ad ammalarsi dei nostri amici animali
Chiunque abbia avuto la fortuna di convivere con un cane, un gatto o anche un coniglio o avere contatti con cavalli, bovini ed altri animali, sa bene che ognuno di loro può avere una sorta di tallone d’Achille, una sua “debolezza” che negli anni di convivenza ci preoccupiamo di tenere sotto controllo.
Ad esempio, mi capita spesso di sentire raccontare dagli umani dei miei pazienti storie di “stomaco debole”, “digestione difficile” o di particolare sensibilità dell’apparato respiratorio, piuttosto che della cute. Quando affronto un colloquio omeopatico con un paziente cronico noto infatti che un dato disturbo si ripropone negli anni, anche se magari in forme diverse, dimostrando questa sorta di debolezza di un determinato organo o apparato. Investigando più a fondo, capita di scoprire che anche l’inclinazione caratteriale di quell’animale è intrisa di quella data predisposizione.
La predisposizione ad ammalarsi influisce sulla salute degli animali
La predisposizione ad ammalare di alcune patologie, oltre che provocare dei disturbi cronici sempre a carico di determinati organi o apparati, determina quelle che saranno le future reazioni anche ad insulti esterni o agenti eziologici. Questo concetto è molto semplice se ci si riflette. Ad esempio un gatto che ha libero accesso all’esterno ed una predisposizione ad avere spesso malattie dell’apparato respiratorio, avrà certamente più disagi all’arrivo del freddo, rispetto ad un suo simile che non ha questa debolezza.
Un cane che ama rubare dal cestino della spazzatura o dalla tavola e che è debole di stomaco, avrà più possibilità di sviluppare sintomi gastroenterici rispetto a quello che non ha problemi digestivi.
In entrambi i soggetti i sintomi saranno più marcati e di più lunga durata rispetto ai soggetti che non hanno queste debolezze. Anche durante un’epidemia, virale o batterica che sia, il soggetto che presenta una maggiore debolezza a livello dell’organo o dell’apparato colpito dal virus, avrà sintomatologia più importante.
Come agire sulla predisposizione individuale
Certamente potremo mitigare quegli aspetti di fragilità del nostro animale, ma resterà sempre il suo punto debole. Quello che possiamo fare è cercare di non sopprimere la sintomatologia con medicinali che vanno “contro” e azzerano completamente il sintomo, ma cercare medicamenti che ne modulino l’espressione. Secondo l’Omeopatia infatti il sintomo è proprio il modo attraverso il quale un paziente si libera dal suo disequilibrio per ricercare l’omeostasi (cioè l’equilibrio del suo stato di salute globale).
Sopprimere completamente il sintomo non fa altro che approfondire la patologia rendendola cronica o addirittura facendo ammalare altri apparati ed organi. Con questo chiaramente non si intende lasciare un animale o un umano in preda a dolori, coliche o altri terribili sintomi senza soccorrerli! L’ideale è proprio cercare un attento terapeuta che sappia, attraverso i rimedi omeopatici, modulare questi sintomi, fino a farli sparire dolcemente, senza creare troppi disagi o pericoli per il paziente che ne è affetto.
L’Omeopatia classica può quindi essere un valido ausilio in tal senso, oltre a tutti quei presidi di buonsenso che possono venire in mente; ad esempio se so che il mio gatto appena si raffredda contrae la polmonite, cercherò di evitare che esca di notte se fuori ci sono zero gradi o il vento gelido di tramontana!
La predisposizione ad ammalarsi influisce sul comportamento deI nostro amico a quattro zampe
Un evento triste, un incidente, un abbandono o un lutto possono essere vissuti in maniera molto diversa in base alla propria predisposizione individuale; cosi come i disturbi che possono generare da un trauma mentale possono essere più o meno intensi e generare reazioni più o meno profonde, fino ad arrivare a far produrre al paziente vere e proprie patologie fisiche.
E’ un frequente riscontro, infatti, in animali affetti da patologie croniche considerate inguaribili, come tumori maligni, patologie metaboliche ed ormonali o autoimmuni, il reperto di una storia di un forte trauma mentale nel passato di quella creatura. E a dirla tutta non mi è ancora mai capitato di osservare un paziente con un tumore maligno o con una grave patologia autoimmunitaria, che nella sua storia non avesse vissuto qualcosa di veramente terribile, come un lutto, un abbandono o uno shock mentale e psicologico molto forte. Di contro mi è anche capitato di vedere pazienti che malgrado storie molto complicate alle spalle, tendono a riequilibrarsi dopo ogni trauma psicologico, in una sorta di omeostasi perenne che stupisce chi ne ascolta la storia. In questi ultimi casi è probabile che quel trauma non abbia intaccato quello che è il vero nucleo centrale del paziente, perché quell’evento non rappresenta un trauma così devastante per quel soggetto.
La predisposizione incide quindi anche sull’aspetto mentale ed un evento che per un animale rappresenta un trauma insuperabile, per un altro non lo è.
Agire sulla predisposizione individuale
L’unico mezzo per modificare la predisposizione di un individuo è quello di trattarlo con le terapie così dette energetiche, come l’Omeopatica classica o l’agopuntura tradizionale cinese.
Soltanto queste medicine che considerando un tutt’uno l’aspetto fisico, mentale ed emotivo riescono veramente ad agire in profondità. Chi utilizza queste potenti e dolci armi terapeutiche sa bene di cosa parlo.
Un paziente allergico è destinato ad essere allergico a vita e ciclicamente assumere farmaci sintomatici per ridurre la sintomatologia, ma non ha alcuna speranza di far sparire la propria allergia, se non trattandolo con medicine energetiche le quali possono agire direttamente sulla predisposizione oltre che sui sintomi del paziente.
Rivolgetevi quindi ad un medico veterinario esperto in Omeopatia o Medicina Tradizionale Cinese se avete la necessità di cambiare in profondità la predisposizione e lo stato di salute globale del vostro amico con la coda, sarà lui stesso a darvi il segnale che la strada è quella giusta ritrovando la serenità ed il benessere fisico ed emotivo.