Secondo l’ONU i profughi ucraini sono più di 2 milioni. Di questi molti sono donne e bambine. Per loro se possibile è ancora più dura che per gli uomini, esposte di continuo al rischio di violenze e sfruttamento da parte di criminali, forze di polizia o perfino da altri profughi. In queste terribili circostanze anche i più basilari servizi medici essenziali non sono garantiti, e sono anzi molto spesso del tutto inesistenti. Nessuno screening, niente assorbenti. Una condizione ai limiti della sopravvivenza che porterà probabilmente un deciso aumento dei tassi di mortalità materna e infantile e della diffusione di malattie.
La salute delle donne in fuga dall’Ucraina
È lacerante sentire il racconto della vita di queste donne in fuga dal loro Paese, eppure è importante sapere quali sono i costi di questa ignobile guerra. I volontari che accolgono i profughi al confine parlano di ragazze coi loro bambini, affamate da giorni di digiuno, private del sonno, che hanno cercato di mostrarti forti davanti ai loro figli. Ma che poi, quando possono finalmente lasciarsi andare, crollano mostrando le ferite fisiche e mentali che quest’esperienza ha lasciato su di loro. Molte di loro hanno lasciato i compagni in Ucraina, non sanno se sono vivi o se li rivedranno più.
L’appello delle ONG
Amnesty International, insieme ad altre 70 organizzazioni governative, ha sollecitato la comunità internazionale a garantire la massima protezione per la salute sessuale e riproduttiva delle donne in fuga dall’Ucraina. Anche alla luce delle legislazioni molto restrittive in tema di accesso ai servizi essenziali di salute riproduttiva negli Stati che si stanno offrendo di accoglierle, come Polonia e Ungheria. Contraccezione d’emergenza, cure prenatali, profilassi post-esposizione e trattamenti contro le infezioni a trasmissione sessuale. Forme di assistenza che, si spera, potranno essere garantite al più presto.
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