La Pediatria è da sempre terreno d’elezione per la Medicina Omeopatica. Ciò dipende da molteplici fattori: primo fra questi il fatto che il bambino, ha subito un’esposizione minore a farmaci e tossine, ed è quindi più sensibile ai rimedi. In secondo luogo, la non tossicità di questi ultimi li rende particolarmente adatti alla somministrazione ad organismi il cui sistema immunitario è ancora molto delicato. Inoltre, gli organismi giovani posseggono un’energia vitale molto più forte e reattiva.
Per questo motivo l’Omeopatia ha da sempre regalato grandi soddisfazioni a pediatri e genitori. Un feeling che trova un importante riscontro anche nei dati. Uno studio informativo realizzato dalla Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) nel 2016 ha dimostrato che un pediatra su tre prescrive regolarmente medicine complementari nell’esercizio della sua professione (dato in forte crescita, dal momento che secondo uno studio commissionato quattro anni prima erano il 23 per cento, meno di uno su quattro), e di questi il 75 per cento circa ricorre all’Omeopatia e Fitoterapia. Scavando più a fondo nella ricerca, scopriamo che la maggior parte dei pediatri di famiglia che utilizza l’Omeopatia la applica in modo integrato: circa il 90 per cento associa infatti farmaci omeopatici e allopatici, mentre solo l’8.9 per cento ha dichiarato di sospendere un’eventuale terapia in atto, al momento dell’introduzione di una terapia omeopatica. A conferma di ciò, il 76.7 per cento dei pediatri omeopati è concorde nel ritenere che di fronte ad una malattia cronica, l’associazione di terapia allopatica ed omeopatica, non sottrae i pazienti a terapie più efficaci.
L’indirizzo degli esperti del settore è quindi chiaro: per i casi più gravi, quali malformazioni, affezioni chirurgiche, patologie traumatiche acute, malattie organiche importanti, l’Omeopatia non può sostituire la medicina tradizionale. Può tuttavia essere di grande aiuto come medicina di supporto. Particolarmente efficace ad esempio si è nel corso del tempo rivelata la sua efficacia nel contrastare i fenomeni di antibiotico-resistenza che in età infantile tendono a presentarsi sempre più frequentemente, e sulla quale anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha di recente emanato più di un comunicato allarmato.
Diverso è invece il caso di altre malattie dette “costituzionali”, malattie cioè che tendono a cronicizzarsi. Per questa tipologia, a cui spesso possono ascriversi quelle che colpiscono le vie respiratorie alte e basse (otiti, faringiti, tonsilliti, bronchiti, broncopolmoniti), la Medicina Omeopatica può esplicare tutta la sua efficacia, laddove la medicina tradizionale trova spesso grossi ostacoli derivanti dalla sovraesposizione ai farmaci e alle loro eventuali tossicità. Il parere di un medico specialista è quindi sempre necessario, per indirizzare al meglio la direzione della cura.
Perché il percorso curativo omeopatico possa esplicarsi al meglio è opportuno che il medico consideri il piccolo paziente in maniera olistica, da ogni punto di vista, valutandone i singoli aspetti in maniera integrata (caratteristiche fisiche e psichiche, abitudini alimentari, qualità del sonno, relazioni personali e familiari che possano influire nel quadro emotivo del bambino). Per giungere a un’analisi completa è importante che questo percorso venga effettuato in costante collaborazione e comunicazione con i genitori.