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27 Marzo, 2020

D’amore non si muore… ma si vive

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Gli effetti dell’amore sulla salute

“D’amore non si muore” così recitano artisti in tante canzoni più o meno conosciute. Restando in tema citazioni “tutto l’universo obbedisce all’amore” e quindi se da esso si genera la vita, da esso può dipendere anche la morte. Questa è stata la riflessione che ho fatto durante la visita, ormai un po’ di tempo fa, alla mostra Body Worlds ideata e realizzata dall’anatomopatologo Gunther von Hagens. Mi sono fermata davanti all’immagine dei corpi di due amanti, stretti un un dolce abbraccio.

L’esposizione era il pretesto per spiegare come il cosiddetto “crepacuore” esista per davvero. Chiamata sindrome di  Takotsubo, in letteratura si legge che un cuore infranto dal dolore può generare i sintomi tipici di un infarto fino a conseguenze più drammatiche nelle persone più anziane o più suscettibili, troppo fragili o troppo stressate. Alla base non vi è l’ostruzione di un’arteria coronarica, ma una scarica ormonale di catecolamine che si origina dal trauma psichico, invade l’organismo e danneggia la muscolatura cardiaca.

Succede anche questo quando amiamo, ma se è vero che un amore finito, un lutto, i dispiaceri possono “spezzare il cuore”, è altrettanto vero che l’innamoramento, la gioia, il piacere possono farlo funzionare meglio. Un cuore sano è la strada spianata per una lunga vita. Questa, forse più di altre, è la dimostrazione pratica di come non siamo solo organi in funzione. Dimostra come la nostra anima, il nostro sentimento, la nostra componente immateriale contribuiscano al funzionamento dell’organismo.

Amore come cura del sé

Tra le varie forme d’amore quella verso sè stessi concorre, forse più di tutte, al raggiungimento del buono stato di salute, ma non con l’autocelebrazione che le tendenze moderne ci inducono a fare, bensì orientando il proprio stile di vita verso un armonico equilibrio psico-fisico che trae il meglio da ciascun ambito in cui la salute trova sostentamento come la cultura, l’alimentazione, la natura e la medicina.

In quest’ottica ecco che un possibile gesto d’amore diventa il tempo dedicato all’ascolto della musica, la lettura di un libro, uno spettacolo d’arte; oppure la predilezione per un frutto di stagione e una camminata tra gli alberi, veri testimoni della mano che Madre Terra ci tende ogni giorno; oppure la scelta di un approccio curativo di tipo olistico che porta con sé un intrinseco messaggio di amore, mirando alla guarigione della persona e non della malattia. Una scelta intelligente quella di amare, vitale per far battere il cuore, nobile per la condivisione del bene, consapevole per generare salute.

1 commento

  • Una descrizione chiara, originale e davvero interessante degli effetti benefici che può avere sulla persona la “scelta intelligente di amare”!

    Troppo spesso poi l “Amore come cura del sé” passa in secondo piano rispetto ad altri obiettivi apparentemente essenziali ma oggettivamente poco rilevanti ed invece occorre ridarle il posto che merita nella quotidianità, in ogni singola scelta della nostra vita.

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