Ma davvero l’umanità si divide in onnivori, vegani e vegetariani? A nostro avviso questa divisione cosi tranchant ci fa perdere le molte sfumature intermedie tra queste diverse scelte alimentari. E in questo modo non contribuisce a ciò che a tutti noi sta più a cuore: la salute del nostro pianeta. In realtà anche solo una riduzione del consumo di carne sarebbe di importanza cruciale per mantenere il livello di emissioni sotto la soglia critica. Per questo motivo dal 26 febbraio al 2 marzo il WWF propone la Meat Free Week: una settimana senza carne.
Meat Free Week: una settimana senza carne
In Europa, la stragrande maggioranza della carne che consumiamo proviene da sistemi di allevamento intensivo. In Italia, questa pratica è particolarmente diffusa, con percentuali che raggiungono l’85% per i polli e oltre il 95% per i suini, mentre la stragrande maggioranza delle mucche da latte trascorre la vita confinata senza poter pascolare liberamente. Questi numeri evidenziano un impatto significativo sull’ambiente, sulla biodiversità e sul clima, con conseguenze dirette sulla salute umana.
In Italia dilagano gli allevamenti intensivi
Uno dei problemi principali è l’abuso di antibiotici negli allevamenti, che ha contribuito a creare un serio problema di resistenza agli antibiotici in Italia, classificandoci come uno dei paesi europei con la maggiore incidenza di questo fenomeno. Questo eccessivo utilizzo di medicinali veterinari è una conseguenza diretta del modello intensivo di produzione di carni animali.
L’iniziativa del WWF
Recentemente, c’è stata un’iniziativa significativa da parte del WWF e di altre associazioni per promuovere una transizione verso pratiche zootecniche più sostenibili. Questa coalizione ha presentato una proposta di legge volta a riorientare l’agricoltura zootecnica verso un modello più ecologico e responsabile. L’obiettivo è quello di mettere al centro dell’attenzione le piccole aziende agricole, proteggere l’ambiente, migliorare la salute umana, garantire il benessere degli animali e tutelare i lavoratori del settore.
Questa iniziativa riflette una crescente consapevolezza dell’importanza di rivolgersi verso sistemi alimentari più sostenibili e etici. La trasformazione del comparto zootecnico è cruciale non solo per ridurre l’impatto ambientale e migliorare la salute pubblica, ma anche per garantire un trattamento più umano agli animali e sostenere le comunità rurali.
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