Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Environmental Science & Technology. Il gruppo di ricerca ha scoperto un totale di 68 composti PFAS: 61 erano stati precedentemente vietati dall’uso negli imballaggi alimentari.
Esaminando i composti trovati negli imballaggi alimentari, è emerso come non fosse possibile risalire alla ragione per la quale fossero finiti lì.
“Abbiamo utilizzato il ToxPi (Toxicological Priority Index) per dimostrare che i dati sui rischi sono disponibili solo per il 57% dei PFAS rilevati negli imballaggi alimentari – hanno spiegato gli autori dello studio – Per quei PFAS per i quali sono stati eseguiti test di tossicità, sono stati segnalati molti esiti avversi. I dati e le lacune di conoscenza qui presentati supportano le proposte internazionali volte a limitare i PFAS come gruppo, compreso il loro uso nei materiali a contatto con gli alimenti, per proteggere la salute umana e ambientale”.