Chissà se il maestro Hahnemann mentre scriveva “Le Malattie Croniche” ebbe modo di constatare le analogie che vi erano tra i movimenti miasmatici e le feste natalizie. Proprio così, apparentemente sembrano non avere nulla in comune, ma con una analisi attenta se ne trovano innumerevoli. Tutti i comportamenti dell’uomo possono afferire a uno dei tre miasmi, così anche la maniera in cui la nostra società, salvo i dovuti singolarismi, tendenzialmente vive le feste.
La sicosi
Sopra tutti troveremo dominante il miasma SICOTICO: strade inondate da luci accecanti, alberi addobbati a festa in ogni casa, piazza, negozio. Troveremo la SICOSI sulle nostre tavole dove abbonderanno cibi ricchi e decorati. Amici e parenti che in preda all’euforia dei momenti di letizia non lesineranno su saluti, baci, bacetti, abbracci, risate a squarcia gola: più intorno vi sarà baccano e più si alzerà il volume della voce! Nelle feste ognuno anela a un momento di notorietà, a sfamare il bisogno narcisistico tipico dei nostri tempi. E così via libera allo sfoggio di capi pregiati, vistosi, eccentrici, tagli di capelli alla moda, make up all’ultimo grido e perchè no, anche qualche ritocchino “magico”.
LA SICOSI è Il secondo miasma, e rappresenta l’iperfunzione. L’aspetto dominante del miasma sicotico è l’ “eccesso” in tutte le sue forme. Tutto quello che è sicotico tende a crescere, ad ipertrofizzarsi, a manifestarsi attraverso processi di espansione, sia a livello fisico che psicologico.
Infatti, la Sicosi si riconosce nelle sue manifestazioni esterne attraverso la presenza di nei sulla pelle, di cisti, noduli, verruche, lipomi, fibromi, polipi, condilomi. Il soggetto SICOTICO si presenta ambizioso, agitato, audace, temerario. Nei rapporti con gli altri sarà autoritario, dittatoriale, sospettoso, con tendenza ad affermare e imporre sempre le proprie ragioni e la propria persona. Così, a livello emozionale, si caratterizza per essere un tipo estroverso, espansivo, impulsivo, impaziente, irrequieto, insoddisfatto e alla ricerca di stimoli ed emozioni sempre nuove.
La sifilis
Tutto quello che è sifilitico tende a provocare sempre fenomeni di distruzione, di erosione, di necrosi cellulare (ulcere).
Il paziente sifillitico avrà un carattere aggressivo, violento, vendicativo, litigioso, rabbioso, pessimista. La sua mente è sempre inquieta, con pensieri tristi, negativi, facile preda della depressione fino ad avere impulsi al suicidio.
Saremo dunque SIFILITICI quando nel traffico delle feste suoneremo il clacson e cercheremo una scorciatoia poco ortodossa. Quando vivremo di notte e dormiremo di giorno, quando alle serate bullizzeremo chi non è “figo” come noi.
SIFILITICO sarà inciuciare e sparlare sul prossimo, godere delle sue sventure, irretirlo al fine di un nostro tornaconto personale.
Ancora, andare in chiesa la notte di Natale dopo aver commesso le peggiori nefandezze durante l’anno, fare o ricevere regali da chi volentieri depenneremmo dalla lista delle nostre conoscenze e altri comportamenti simili, spregevoli e miserabili, tipici dell’essere umano.
E la psora…?
Il Miasma che rappresenta l’ipofunzione viene definito col termine di PSORA.
Hahnemann definisce la PSORA come “la madre di tutti i mali acuti e cronici non venerei”. (§ 30 Le Malattie Croniche). la Psora si riconosce dalle eruzioni cutanee piane, rosse, con prurito, irritazione, bruciore, desquamazione, episodi infiammatori, specie a carico delle mucose delle vie respiratorie, delle orecchie, delle adenoidi e delle tonsille ( riniti, faringiti, tracheiti, bronchiti, otiti, adenoiditi, tonsilliti) accompagnati in genere da infiammazioni e ingrossamento delle ghiandole linfatiche. Sono il segno che è in atto il processo di liberazione all’esterno della PSORA interna da parte della Forza Vitale , e come tale va assolutamente rispettato, senza contrastarlo (questo principio vale anche per gli altri miasmi). A livello mentale si riconosce fondamentalmente per il carattere timido, insicuro, pauroso, indeciso, sovente con lentezza intellettiva. Da questo aspetto emotivo e intellettivo ne deriva di conseguenza lo stato di ansia. L’ansia per il futuro, per l’ignoto, per ciò che non si può controllare, per la salute, per ogni prova della vita.
Troveremo la PSORA in quel piacere dell’attesa che serpeggia nei giorni che precedono le feste, specialmente nei più piccoli. Piacere soggiacente dunque, che non esplode mai nella gioia che è invece SICOTICA.
Perderemo la PSORA durante le feste per poi ritrovarla il sette di Gennaio. Quando, con compunzione e un filo di mestizia, ci desteremo dall’incanto dei giorni passati.
“Il passato è un paese straniero dove le cose si fanno in un altro modo”.
P. Hartley