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21 Luglio, 2024

Ecoansia nei bambini: un allarme crescente in Italia

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Per i bambini, l’ambiente dovrebbe essere un terreno fertile di “avventure e scoperte senza fine” e la fiducia che ripongono negli adulti è cruciale per la loro formazione e benessere psicologico. Tuttavia, in Italia sta emergendo un fenomeno preoccupante tra i più giovani: l’ecoansia. Questo termine indica l’ansia e l’angoscia che i bambini provano riguardo al futuro del pianeta e ai cambiamenti climatici, non è una patologia ma rappresenta un forte fattore di rischio per il disturbo della salute mentale. Uno studio recente condotto da Scuolattiva Onlus, in collaborazione con il Laboratorio di Psicologia della Salute dell’Università di Pavia e Triplepact Società Benefit, ha rivelato dati allarmanti in merito. Secondo lo studio, il 95% dei bambini italiani è preoccupato per il futuro dell’ambiente. Questa preoccupazione si manifesta con emozioni intense come tristezza e rabbia. Più di uno su tre (40%) ha riportato di aver fatto brutti sogni riguardanti il cambiamento climatico o i pericoli ambientali, tanto da influenzare negativamente il loro sonno e il loro appetito.
L’ecoansia nei bambini non è necessariamente legata a esperienze dirette con eventi climatici estremi, come alluvioni, terremoti o uragani, ma è piuttosto il risultato della comunicazione e dell’informazione sui temi del cambiamento climatico. I media svolgono un ruolo fondamentale nel presentare la percezione del problema, amplificando la consapevolezza e, di conseguenza, l’ansia.
Nonostante l’alto livello di preoccupazione, i bambini italiani mostrano un forte senso di connessione con l’ambiente (78%) e una motivazione a intervenire. La maggior parte del campione (95,6%) si sente responsabile della situazione e crede che il proprio contributo possa fare la differenza (97,2%). Questa consapevolezza e volontà di agire sono aspetti positivi che potrebbero essere sfruttati per educare e mobilitare i giovani verso azioni concrete per la tutela ambientale. I bambini vedono negli adulti dei modelli da seguire e ripongono in loro la fiducia per la gestione della crisi climatica. Tuttavia, solo una minoranza di insegnanti si sente efficace nell’affrontare le sfide ambientali, evidenziando una discrepanza tra la fiducia dei bambini e il pessimismo degli adulti che non sono  in grado di affrontare la questione né tantomeno di proporre soluzioni.

 

Necessità di educazione e sensibilizzazione

Serena Barello, direttrice del Laboratorio di Psicologia della Salute dell’Università di Pavia, sottolinea l’importanza di investire in iniziative formative e di sensibilizzazione per favorire la partecipazione dei cittadini, specialmente dei giovani. Educare i bambini sul valore delle loro azioni quotidiane nella lotta contro i cambiamenti climatici può aiutare a mitigare l’ecoansia e promuovere una mentalità proattiva e positiva. L’ecoansia nei bambini italiani è un segnale d’allarme che non possiamo permetterci di ignorare. Questi giovani, pur soffocati dall’angoscia, dimostrano una determinazione incredibile a voler fare la differenza. Gli adulti, le scuole e le istituzioni devono smettere di voltarsi dall’altra parte e prendere sul serio il loro ruolo di guida. Investire nell’educazione ambientale non è solo un modo per alleviare questa ansia, ma un imperativo per coltivare cittadini consapevoli e pronti a combattere per un futuro sostenibile. La preoccupazione dei bambini deve spingerci all’azione, le loro ansie riflettono il nostro fallimento nel proteggerli. Rischiamo di compromettere la loro infanzia, di privarli del domani e di minare la loro fiducia negli adulti. Questa mancanza di azione può portare a un ciclo di disillusione e sfiducia che indebolisce la coesione sociale e la capacità di affrontare le sfide globali insieme. 

2 commenti

  • Buongiorno,
    Mi permetto di sottolineare che se i bambini soffrono di eco-ansia, forse il problema è anche di come genitori e scuola parlano di questi problemi e di come e se i bambini sono monitorati quando guardano TV o social media.
    I bambini senza un opportuno controllo, possono avere l’ansia non solo per il problema ambientale, ma anche per guerre, omicidi, ladri o altro.
    Penso che il problema non sia solo l’ eco-ansia, ma in generale il fatto che troppo spesso i bambini di oggi non sono monitorati.

    • Generiamosalute

      Certamente condivisibile. Il problema non è mai uno solo. Per fortuna neanche la soluzione. C’è da lavorarci…

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