Un blog ideato da CeMON

tosse-rimedi
25 Febbraio, 2023

La tosse: stili di vita e i rimedi naturali

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Ogni lunedì riceverai una ricca newsletter che propone gli articoli più interessanti della settimana e molto altro.
Tempo di lettura: 4 minuti

La tosse rappresenta un meccanismo messo in atto dall’organismo per liberare le vie aeree da un elemento che le ostruisce, come muco in eccesso, una sostanza irritante o un corpo estraneo. Può essere causata da reflusso gastroesofageo, o essere conseguenza dell’uso di alcuni farmaci (ACE-inibitori, cortisone ecc.) e si accompagna spesso alle sindromi influenzali. La tosse tende ad aumentare durante la notte perché la posizione supina fa sì che il muco si depositi lungo le vie respiratorie e riduca la capacità di espansione polmonare cui consegue un senso di oppressione e difficoltà a respirare che ci porta a tossire ulteriormente per liberare le vie aeree.

Quando preoccuparsi della tosse

Se la tosse è persistente e si accompagna a muco di colore giallo/verde, oppure a febbre e/o sensazione di mancanza di fiato, meglio indagare per scongiurare una eventuale bronchite, polmonite o altro. A prescindere dalla causa scatenante e dalla terapia più indicata che andremo a consigliare, non dimentichiamo che esistono norme igieniche e stili di vita che possiamo adottare per migliorare lo stato della tosse.

Tosse e corretti stili di vita

Esistono strategie e consigli che, seppur semplici e quasi banali, risultano un plus da associare alle terapie farmacologiche e/o omeopatiche, senza rischi di interazioni e di effetti collaterali.

Tenere l’ambiente di casa con un tasso di umidità pari al 40-60%, aiuterà ad evitare che le mucose di naso e gola si secchino troppo e che tale condizione scateni ulteriormente la tosse. In mancanza di umidificatori, lasciamo in casa un pentolino con dentro dell’acqua che avremo scaldato precedentemente e, se vogliamo, diluiamo in acqua qualche goccia di olio essenziale di lavanda o di eucalipto. Oltre ad ottenere un ambiente piacevolmente profumato, beneficeremo delle proprietà antibatterica, antifungina e rilassante della lavanda, oppure dell’effetto balsamico e purificante dell’eucalipto, che presenta azione lenitiva sulle prime vie respiratorie e facilita l’eliminazione del muco grazie all’azione espettorante.

Bere almeno un litro e mezzo di acqua al giorno mantiene idratate anche le mucose della gola e del naso, e in presenza di muco, bere bevande calde servirà a fluidificarlo.

Perché non approfittare della stagione invernale per prepararci una tisana alla malva, ricca di mucillagini, antocianine e flavoni, utile per la sua azione antinfiammatoria, lenitiva ed emolliente sulle mucose. Se dolcificata con del miele, assoceremo l’azione antisettica ed emolliente sulle mucose della gola, oltre a conferire un gradevole sapore alla bevanda.

Un infuso a base di fiori essiccati di tiglio allevia la tosse e migliora patologie come la bronchite e le affezioni delle vie respiratorie. Il tiglio appartiene alla famiglia delle Malvacee ed è anche esso ricco in mucillagini ad azione emolliente, e flavonoidi.

I semi di finocchio, oltre al noto effetto digestivo, antiacido e assorbente i gas intestinali, grazie alla presenza di fitonurienti, contribuiscono ad alleviare i sintomi dell’asma e presentano proprietà espettorante, antitussiva e decongestionante. Prima di andare a letto possiamo preparare un decotto di semi di finocchio, facendo bollire in un pentolino d’acqua un cucchino di semi di finocchio per circa trenta secondi. Quindi togliamo dal fuoco e lasciamo in infusione per cinque minuti. Filtrata la bevanda sorseggiamola, magari sempre dolcificata con del miele, anche prima di andare a letto. Smorzerà l’impulso della tosse, regalandoci un sonno continuo e ristoratore.

Il timo è un’altra pianta utile a lenire i problemi delle alte vie respiratorie e, in caso di tosse, esercita un’azione balsamica, antisettica ed espettorante. Come infuso o decotto è utilizzato anche per detergere piccole ferite e per disinfettare il cavo orale.

Anche ciò che mangiamo può avere enormi conseguenze sulla produzione di muco e quindi può agevolare o ostacolare la guarigione della malattia, o più semplicemente, la nostra tosse.

Cibi sì e cibi no

Alcuni alimenti peggiorano i sintomi dell’influenza come la tosse.

La carne di maiale, ad esempio, è ricca di ISTAMINA, una sostanza mediatrice dell’infiammazione, che causa edema dei tessuti e aumenta la produzione di muco. Ne sconsiglio il consumo, sia in presenza di una tosse produttiva che di natura allergica, perché può rallentare la guarigione e peggiorare il quadro sintomatologico.

Il latte vaccino contiene come componente proteico principale, la CASEINA, una sostanza collosa che forma nell’intestino una massa mucillaginosa difficilmente digeribile, che sovraccarica il nostro apparato digerente, ostacolando la capacità dell’organismo di eliminare i germi ed i virus che causano raffreddore e influenza. Può scatenare la liberazione di istamina e aumentare la produzione di muco irritando la gola e i bronchi. In presenza di tosse produttiva, di tosse di natura allergica, o dovuta a reflusso gastroesofageo, consiglio sempre di evitare cibi quali latte e derivati e carni rosse, per scongiurare un aggravamento del quadro clinico. Evitiamo i cereali, difficili da digerire, e optiamo per i carboidrati semplici come del pane tostato o fette biscottate.

Evitiamo i cibi grassi e le cotture elaborate perché difficili da digerire e, come detto precedentemente, rallentano la risposta di guarigione. Le bevande zuccherine fermentano nell’intestino, per cui meglio sostituirle con frutta fresca o spremute d’arancia e centrifugati di frutta e verdura. Sono ricchi di sali minerali, fibre e vitamine antiossidanti e adiuvano il nostro sintema immunitario.

Le bevande che contengono caffeina hanno un effetto diuretico sull’organismo e possono contribuire alla sua disidratazione. Anche l’alcool presenta un effetto diuretico per cui può incentivare la disidratazione delle mucose di gola, bocca e naso, rendendo il tossire più ostinato e doloroso.

Infine non dimentichiamo che lo sport stimola le difese immunitarie e protegge dai mali di stagione. Se sono presenti sintomi che interessano la regione dal collo in su, ossia un leggero bruciore alla gola, mal di testa o naso che cola, in linea di massima consiglio di non interrompere l’attività fisica, ma magari di svolgerla con moderazione, limitando il carico e la durata degli esercizi. In questi casi molto spesso lo sport aiuta ad attenuare i sintomi fino alla risoluzione.

Cosa diversa se mi riferiscono di sintomi che si estendono al di sotto del collo: parliamo di tosse da moderata ad ostinata, dolori muscolari, vomito, diarrea, infiammazione delle vie aeree e febbre che supera i 37 gradi centigradi.

In questi casi il riposo è necessario, perché le cellule del nostro organismo sono impegnate a debellare l’agente patogeno responsabile dei sintomi,  quindi un impegno ulteriore sportivo può stressare il nostro corpo e aggravare la situazione.

Potremo riprendere l’attività fisica dopo una settimana dalla guarigione, quando saremo certi di aver debellato il virus influenzale, o virus come covid-19 che circola in questo periodo insieme ai virus stagionali.

 

 

Lascia il primo commento