“La bellezza e la grazia sono la meta verso cui si dirigono molti dei nostri sforzi coscienti. Vogliamo essere più belli e più graziosi, perché sentiamo che queste qualità conducono alla gioia. La bellezza è il fine di ogni azione creativa: a livello personale, in casa e nei dintorni, a livello artistico, del nostro lavoro. Nonostante l’interesse per la bellezza, il mondo diventa sempre più brutto. Credo che ciò accada perché la bellezza è diventata un ornamento piuttosto che una virtù, un simbolo dell’Io invece di uno stile di vita. Siamo qui volti dal potere e non dal piacere inteso come modo di vivere, e il risultato è che la bellezza ha perduto il suo significato di immagine del piacere.” A.Lowen
Bellezza vuol dire salute. Salute vuol dire energia che fluisce liberamente nel nostro organismo. Il corpo, sano dentro e libero da tensioni croniche, è sicuramente bello e vitale. Quando osserviamo un bambino, vediamo che è pieno di energia, grazioso, attraente. L’eccitazione e il flusso di sensazioni associate al piacere che egli manifesta fisicamente con il movimento libero del corpo e delle emozioni, gli danno la grazia e la bellezza tipiche dell’infanzia. Crescendo questa bellezza spesso può perdersi, sfiorire per la comparsa di fattori esterni fortemente inibenti che interferiscono sull’espressione libera e autentica di sè stessi.
Il piacere è un’espressione di apertura di “scarica” che espande il corpo e il cuore con la gioia. In uno stato di piacere ci si muove con armonia e con grazia, che sono espressioni della bellezza in movimento, quindi di bellezza viva.
Chi vive una situazione di disarmonia interna manca di quella eccitazione interiore, vitalità, che ci stimolano e ci danno la sensazione di piacere per farci sentire bene. Prendiamo in esame il rapporto tra bellezza e salute, perché la salute può essere considerata la verità del corpo. Sarebbe davvero strano se non esistesse alcun rapporto tra la bellezza e la salute.
Se la bellezza è dissociata dalla salute lo sarà anche rispetto ai più significativi aspetti dell’esistenza.
Creerà un mondo di valori scissi in due parti: la prima favorirà il benessere fisico dell’individuo, mentre la seconda riguarderà concetti astratti sulla bellezza che non avranno nulla in comune con la salute. Si ha una visione meccanicistica del corpo, in cui anche la bellezza fisica è una qualità casuale che non sta in alcun rapporto con la salute. L’ipotesi bioenergetica è che il piacere sia un segno di sano funzionamento dell’organismo. Se è così allora anche la bellezza è una manifestazione di salute. La bellezza, nel suo significato più essenziale, rappresenta l’armonia degli elementi in un ambiente o in una cosa. Viene distrutta dalla presenza di una manifesta sproporzione o disordine.
Ma un quadro statico non è bello. L’armonia e l’ordine devono nascere da uno stato di eccitazione interiore che irradia dall’oggetto, ne vivifica i vari elementi. L’eccitazione e il flusso di sensazioni associati al piacere si manifestano fisicamente con la grazia.
La grazia è la bellezza del movimento, sono il completamento della bellezza della forma in un organismo sano. Al pari della bellezza, la grazia è una manifestazione del piacere. In uno stato di piacere ci si muove con grazia. Il dolore ha l’effetto di provocare disturbi della mobilità. Si perde la grazia quando non si è liberi di seguire i propri istinti e le proprie sensazioni. La persona dotata di grazia è aperta, calda e generosa. È aperta perché nessuna tensione impedisce il flusso di sensazioni. Non ha sviluppato nessuna difesa contro la vita. È calda perché la sua energia non è stata assorbita da conflitti emotivi. Ha più energia e, quindi, ogni movimento del suo corpo avviene senza sforzo ed è fonte di piacere per sé e per gli altri.
In ogni essere umano la perdita della grazia fisica è dovuta alle tensioni muscolari, spesso croniche, che bloccano i movimenti ritmici involontari del corpo. Ogni insieme di tensioni rappresenta un conflitto emotivo risolto tramite l’inibizione di determinati impulsi. Questa non è una vera soluzione perché gli impulsi repressi trovano un altra via d’uscita e giungono in “superficie” in forme deformate. La tensione muscolare, l’inibizione ed il comportamento distorto sono segnali che mostrano che il conflitto è ancora in atto a livello inconscio.
La bellezza della forma corporea e la grazia dei movimenti del corpo sono le manifestazioni esteriori ed oggettive della salute. La medicina olistica vede l’insieme di interventi in ambito estetico centrati sul concetto di bellezza come frutto dell’armonia tra interiorità ed esteriorità della persona; interventi che quindi non sono mirati solo a mascherare o eliminare le tracce dell’età, a ridare forma alla sola immagine esteriore, l’apparenza. Un’estetica che tiene conto dell’inscindibilità tra mente-corpo, opererà in modo “sapiente” e olistico, per valorizzare una bellezza che emerge dall’interno: attraverso sinergie di prodotti cosmetici o interventi che sapranno sciogliere le rigidità del corpo, le possibili infiammazioni e tensioni croniche che diminuiscono la vitalità e la bellezza, vivificando la pelle sciupata dalle tensioni per far riprendere il contatto con le energie profonde.
In quest’ottica di recupero della propria naturalità, trova significato, ricorrere proprio alla natura, attraverso la fitoterapia e trattamenti ad essa associati. Questa utilizza l’energia di piante e fiori per far “rifiorire” la pelle. Moltissimi sono gli stati infiammatori di origine disfunzionale manifestati attraverso questo organo emuntore. La pelle è anche l’organo di senso per eccellenza deputato al tatto. Il “tatto” è il primo senso che si sviluppa nel feto. Inizia con lo sviluppo del recettore sensoriale nel viso, principalmente sulle labbra ed il naso. È il senso preposto alla percezione degli stimoli che interessano la superficie esterna del corpo umano, attraverso cui il cervello riceve informazioni sull’ambiente circostante. La pelle, elemento Aria nella medicina cinese, comunica e trasmette emozioni-sensazioni, legate alla Bellezza e all’Armonia del creato.
Secondo R.Steiner, padre dell’antroposofia, appartiene al polo ritmico inteso come sistema cuore-polmone. Vero laboratorio di respirazione, relazione e scambio interno/esterno. Risulta quindi la zona di frontiera tra noi e il mondo, l’organo di dialogo tra il vissuto e il percettivo, con il quale ci presentiamo e ci rappresenta. Il suo aspetto può segnalare un determinato stato di salute, di sintomatologie congestizie, di calore, intossicazione, squilibri, vitalità o anergia. La luminosità della pelle può identificarci anche rispetto allo stato emotivo, come la secchezza segnalare un certa aridità e disattenzione nel vissuto della persona. Per questo, spesso ai trattamenti esterni, si possono associare tipi di intervento che svolgano la loro azione in modo complementare: omeopatia, tecniche energetiche, integrazione, fitoembrioestratti, fiori di Bach, etc.
L’olio, è il primo riferimento per il benessere e la cura della pelle, sia per uso interno che per uso esterno. Definito: sacro, universale, lubrificante, nobile, ricco, forte, potente, luminoso, nutriente, vivifico, spirituale, caldo, elevato, puro, divino, protettivo, dinamico, completo.
Viene consigliata l’assunzione in diversi modi. Da sempre utilizziamo oli Omega 3 e Omega 6 vegetali per ridurre infiammazioni, dislipidemie, gestire allergie, problemi ormonali o funzionali. Lo stesso vale per la pelle. Il suo migliore alleato è l’olio, soprattutto se abbiamo una pelle delicata, reattiva o infiammata. Ha il potere di calmare “l’acqua”, e noi siamo composti per l’80% dall’elemento acqua, che trasporta molte “informazioni”. Il suo fluire armonico e ritmico porterà una riequilibrio energetico ad un organismo scompensato. La scelta attenta va in direzione di oli purissimi, pregiati, vegetali, biologici, ricchi di principi benefici, “curativi”, soprattutto se abbinati ad estratti vegetali, connubio perfetto. Nel suo trattamento questa risulta essere infatti la coppia vincente, sia per uso interno che esterno.
L’olio condensa l’essenza della pianta, rendendola immortale, imperturbabile.
Apre il mondo dei sensi
Dall’unione di oli e piante specificamente utilizzati e lavorati per raccoglierne le informazioni energetiche, i profumi e la straordinaria vitalità, la pelle può ricevere tutto il potenziale, la ricchezza delle sostanze naturali che contengono: enzimi, vitamine, carotene, antocianine, clorofille ed altri pigmenti, acidi grassi polinsaturi etc., ma anche far provare emozioni inaspettate grazie al sistema olfattivo. Sfido chiunque dopo l’applicazione di un olio aromatico a ripeterne l’affermazione. Dal punto di vista cosmetico, l’applicazione di oli sulla pelle crea un primo effetto barriera, che impedisce l’evaporazione dell’acqua interna, e contemporaneamente trasporta i principi attivi all’interno della pelle, rimanendo l’unico trattamento cosmetico realmente idratante.
La ricchezza di omega 3 e 6 e di nutrienti, permette di trasferire gli ingredienti benefici delle piante officinali. L’olio ha una connotazione importante con la corporeità. Anche in materia medica omeopatica vediamo l’utilizzo di rimedi ottenuti da oli e piante sempreverdi, in particolare le conifere, in soggetti accomunati dalla ricerca del “contatto continuo” tra dentro e fuori, interiorità e mondo esterno, fisicità. Anche qui emergono rigidità, sofferenza, incapacità di gioire nel corpo, sogni dove sono presenti “acque agitate”. I soggetti si sentono e descrivono come “chiusi in un baccello” difficilmente penetrabile, con disturbi cutanei. Ritornano il tema del feto, della pianta, dei sensi. Moltissime le differenti casistiche con espressione attraverso la pelle.
L’Arnica, in fitoterapia come in omeopatia, è una delle piante primarie utilizzate nel trauma e negli stati infiammatori, distende i tessuti rendendoli elastici, rimuove la congestione e allontana il dolore, anche mentale. Ha la capacità, se massaggiata in olio sul corpo, di rimettere in contatto lo “spaccato” della parte alta, calda del corpo con la parte fredda, bassa.
Gli oli di Sesamo, Oliva, Argan, Cocco, Jojoba, Albicocca, Macadamia, Fico, Borragine ed Enotera, Carota, Neroli, ricchi di vitamina E, Betacarotene, di acidi grassi essenziali o acidi grassi insaturi, sono di aiuto per elasticizzare, combattere l’invecchiamento, tonificare, sfiammare, lenire e fortificare, tonificando la pelle.
Quando miscelati con piante di cui abbracciano i principi attivi, diventano straordinarie risorse nella sua cura.
Gli estratti di Thè Verde, Centella, Zenzero, Limone, Bardana, facilitano la circolazione venosa, la tonicità dei vasi, la depurazione ed il drenaggio linfatico, nonché del pensiero.
Quando le manifestazioni si evidenziano particolarmente a livello del viso invece, gli oli biologici associati a piante come la Rosa mosqueta e la Rosa damascena, la Calendula, alcune alghe, la Camomilla, il Camu Camu, Thè e caffè verde, polvere di cacao, poiché ricchi di vitamina C e polifenoli, contrastano l’ossidazione, l’azione dei radicali liberi, le macchie cutanee, anche di origine disfunzionale ormonale, gli arrossamenti, favorendo la produzione di collagene, la stimolazione linfatica e la rigenerazione cutanea.
Il massaggio del viso e del corpo, occupa un posto privilegiato perché, al di là dei vantaggi conosciuti, è in grado di rilassare la mente, smuovere la respirazione bloccata, promuovere il contatto profondo con sé stessi dando la percezione dei propri limiti corporei.
Questo rafforza l’immagine di sè.
Rispetto alle diverse tipologie umane, come dalle riflessioni di Lowen, padre storico dell’analisi energetica, emerge la necessità di ritrovare un rapporto armonico con la natura, di riscoprire il valore della bellezza come chiave per riappropriarsi dei valori più profondi dell’Essere: pace, tranquillità, armonia, respiro, gioia, vitalità, amore, arte, piacere, distensione, sinuosità, grazia.
L’estetica olistica, quindi, per produrre bellezza ricorre a ciò che la natura offre e insegna, e a tutte le norme salutari e benefiche per un ritorno a uno stile di vita più vicino ai ritmi individuali e alle mete interiori, alla riscoperta della nostra bellezza originaria.