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22 Maggio, 2020

Come prevenire le infezioni virali

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Consigli per rafforzare il sistema immunitario e metterlo nelle migliori condizioni per affrontare le infezioni virali

Durante le prime due settimane di Febbraio eravamo bombardati quotidianamente da notizie contraddittorie di moderato allarmismo, da una parte, e di semplificazione tranquillizzante dell’infezione da Coronavirus a malattia un po’ più grave di una normale epidemia influenzale, dall’altra parte. In seguito siamo stati sommersi in continuazione da messaggi e notizie di grande allarme sanitario che generano in larghe fasce della popolazione confusione, sconcerto, ansia e paura, percezione di pericolo incombente ed inevitabile; che associati alla tensione emotiva e allo stress prolungato mettono a nudo i punti deboli di una persona e indeboliscono il suo sistema immunitario, in un momento in cui bisognerebbe averlo forte ed efficiente per affrontare al meglio l’eventualità di essere contagiati dal nuovo Coronavirus.

Cerchiamo allora di capire cosa possiamo fare concretamente alla luce dell’attuale e futura situazione italiana, che a causa del rapidissimo incremento del contagio, del numero di casi diagnosticati e della letalità (quest’ultima molto alta e a livelli inaspettati) ha portato il Governo a dichiarare lo stato di emergenza sanitaria nazionale e il quasi totale blocco del Paese, che solo in questi giorni sembra andare verso una auspicabile soluzione.

I soggetti maggiormente a rischio – In base alle conoscenze attuali, in evoluzione, sono le persone con patologie croniche preesistenti e in condizioni immunologiche così deboli da sviluppare una patologia grave che richiede il rapido ricovero ospedaliero in condizioni di isolamento. L’infezione da nuovo Coronavirus, come da altri virus più aggressivi, viene aggravata dalla presenza, o concomitanza, di alcuni dei seguenti fattori e condizioni:

  • patologie polmonari croniche gravi come asma bronchiale, broncopneumopatia cronica ostruttiva, bronchite cronica importante, infezioni respiratorie, insufficienza respiratoria preesistente
  • patologie cardiovascolari croniche gravi come coronaropatia ischemica avanzata, miocardiopatie, ipertensione arteriosa, cardiopatia ipertensiva, fibrillazione atriale, ictus, scompenso cardiaco
  • patologie immunitarie croniche gravi che portano a immunodeficienze, squilibri o compromissione del sistema immunitario
  • patologie metaboliche croniche gravi: diabete mellito scompensato, malassorbimento intestinale grave, obesità grave
  • patologie renali croniche gravi con insufficienza renale
  • patologie oncologiche avanzate, con interessamento di organi importanti e vitali, cancro attivo negli ultimi 5 anni
  • demenza
  • persone in cura con farmaci immunosoppressivi acuti o cronici(corticosteroidi, altri farmaci immunosoppressori non steroidei, chemioterapia oncologica).

Nota: le patologie preesistenti osservate nei pazienti deceduti, che costituiscono i maggiori fattori di rischio, sono attualmente quelli segnalate in grassetto. Ma sono suscettibili di cambiamenti, man mano che si acquisiscono nuovi dati dagli studi epidemiologici in corso. Lo stesso vale per le fasce di età più a rischio, che però pare possano cambiare relativamente poco.

Il sistema immunitario

Le nostre difese immunitarie sono naturalmente pronte e vigili ad intervenire in caso di attacchi esterni da parte di microrganismi come batteri, virus, etc., come anche in situazioni di emergenza, mettendo in pratica le necessarie contromisure per difendere l’organismo e mantenerlo sano.

Se le prime barriere difensive falliscono ed il microrganismo  patogeno penetra nell’organismo si attivano le risposte immunitarie. Sostanzialmente abbiamo due tipi di risposta immunitaria interna:

  • risposta immunitaria innata (o aspecifica): meccanismo di difesa generale, presente sin dalla nascita, che agisce rapidamente (minuti od ore) ed indiscriminatamente contro qualsiasi agente esterno, compreso virus e batteri;
  • risposta immunitaria acquisita (o specifica o adottiva): si sviluppa lentamente dopo il primo incontro con uno specifico agente patogeno (nell’arco di alcuni giorni), ma conserva una certa memoria per agire più rapidamente in seguito ad ulteriori esposizioni future.

Un sistema immunitario valido ed efficiente è in grado di proteggere l’organismo dalle aggressioni. Le difese immunitarie contro i virus agiscono non solo attraverso gli anticorpi, ma anche con le nostre cellule immunocompetenti che sono in grado, nella maggior parte dei casi, di neutralizzarli mediante le capacità di risposta e difesa innate, tra cui la sintesi di particolari piccole proteine chiamate citochine che sono mediatori critici delle risposte immunitarie e infiammatorie innate antivirali.

La bilancia TH1 << >> TH2 – E’ solo in anni recenti che si sta studiando molto la modulazione del sistema immunitario. Si sta sempre meglio comprendendo che l’immunità è gestita da meccanismi complessi, che si articolano e si manifestano con due modalità principali: il modo TH1 (immunità cellulo-mediata, svolta dalle cellule immunocompetenti); il modo TH2 (immunità umorale, svolta prevalentemente dagli anticorpi). Si è visto che è importante e fondamentale che sia mantenuto l’equilibrio fra queste due modalità per garantire un funzionamento ottimale dell’insieme del sistema immunitario, la cui regolazione avviene tramite la sintesi delle citochine, sostanze proteiche quali interferoni, interleuchine, fattori di necrosi cellulare, che agiscono da messaggeri chimici, veri e propri ormoni, che determinano l’assetto del sistema immunitario. L’equilibrio tra la risposta TH1 e quella TH2 è un meccanismo molto preciso e delicato, che deve essere perfettamente regolato per prevenire deficit o sovra reazioni immunitarie, entrambe dannose.

Più in specifico, sono due citochine l’interferone gamma (INFy) e l’interleuchina 10 (IL-10) a modulare la bilancia TH1 < > TH2 e a mantenere in equilibrio il sistema con una risposta immunitaria normale. Se il livello delle due citochine si mantiene nel range di normalità, la risposta immunitaria è di solito equilibrata e favorisce un funzionamento efficace, benefico e positivo (ad esempio, protezione contro infezioni virali e batteriche) ed evita reazioni immunitarie negative (ad esempio, infiammazioni e allergie, o risposte autoimmuni).

Un livello elevato di interleuchina 10 sposta la bilancia verso la risposta immunitaria TH2, immunità umorale, pro-infiammatoria (anche l’interleuchina 6) e favorevole alla manifestazione di allergie.

Un livello elevato di interferone gamma sposta la bilancia verso la risposta immunitaria TH1, immunità cellulo-mediata, che, secondo alcuni Autori, in condizioni contingenti sfavorevoli  può portare a reazioni auto immunitarie, ovvero contro il nostro organismo, contro diversi organi. D’altra parte, un deficit o inefficacia della risposta TH1 riduce le capacità di difesa contro i virus e batteri.

Altri esempi: l’assunzione di cortisone o farmaci corticosteroidi, come anche lo stress fisico e psicologico prolungati, la mancanza di sonno, portano ad un aumento dello squilibrio da TH1 a TH2;  i cancerogeni chimici, il fumo, l’inquinamento dell’aria e ambientale, provocano infiammazioni a lungo termine che abbassano più o meno gravemente la risposta TH1 con conseguente indebolimento della capacità di combattere efficacemente le cellule tumorali.

A questo punto mi pare utile accennare a cose utili che possiamo fare per migliorare il nostro sistema immunitario (altre le vedremo di seguito):

  • Probiotici – La supplementazione per via alimentare di alcuni particolari batteri probiotici, il Lactobacillus casei e Bifidobacterium lactis, eventualmente associati a Lactobacillus acidophilus e Vitamina C, si è rivelata utile, oltre che per l’equilibrio della flora batterica intestinale favorendo l’Eubiosi, anche per modulare la risposta immunitaria con conseguenti benefici effetti contro le infezioni e di riduzione di reazioni immunitarie eccessive, che possono favorire l’insorgenza di infiammazioni e/o allergie.
  • Beta-Glucani – I Beta-Glucani sono dei polisaccaridi strutturali di piante, di alcuni tipi di funghi e di lieviti (funghi microscopici), con alto peso molecolare e costituiti da numerose unità glicosidiche unite da particolari legami chimici. Quelli che qui ci interessano sono: 1-3 Betaglucani presenti nei funghi medicinali, noti soprattutto per il loro uso in oncologia, come cura complementare o integrativa, e per la loro azione di stimolazione e/o modulazione del sistema immunitario; 1-3 beta-Glucani estratti dalle pareti cellulari del lievito saccharomyces che hanno un’azione di stimolazione immunitaria non specifica.

 

I Beta-Glucani hanno effetti ed attività salutistiche, di tipo diverso in funzione del materiale biologico di provenienza e dei legami chimici tra le unità glicosidiche. Hanno un’azione di stimolo e attivazione dei Macrofagi (le cellule sentinella), che sono una delle più importanti cellule del nostro sistema immunitario. I Beta-Glucani attivano i macrofagi che a loro volta promuovono i processi di “attivazione a cascata” delle cellule della linea linfoide (linfociti B e linfociti T) e della linea mieloide (granulociti): l’insieme di tutte queste cellule costituisce il nostro sistema immunitario. I macrofagi attivati sono le cellule dell’immunità innata in grado di neutralizzare virus e batteri, e provocano l’immissione nel circolo sanguigno delle citochine da parte dei linfociti.

Infine, i Beta-Glucani favoriscono l’equilibrio della bilancia TH1 < > TH2 e sarebbero capaci di attivare il sistema immunitario in maniera dolce ed equilibrata, e di stimolare l’attività dei fagociti (macrofagi, neutrofili e cellule dendritiche) che hanno il compito di fagocitare e distruggere sostanze estranee come virus, batteri, funghi e parassiti.

Non ci sarebbe quindi il rischio di indurre una risposta immunitaria esagerata che può essere alla base di molti fenomeni allergici e malattie autoimmuni.

In questi giorni di allerta, paura crescente e senso di smarrimento generalizzati. Per fortuna i  reparti di terapia intensiva si sono svuotati, lentamente stiamo tornado alle nostre attività, seppure con tutte le difficoltà che questo comporta. Al momento al COVID-19 non c’è una cura, quindi ci toccherà conviverci, Almeno per ora.

Poiché non c’è ancora uno specifico vaccino contro il nuovo Coronavirus, si stanno facendo ricerca in varie parti del mondo per arrivare più rapidamente possibile ad un vaccino di cui non possiamo conoscere da subito la sicurezza e la reale efficacia. Ci vuole tempo, almeno 1 -2 anni, per stabilirle con ragionevole certezza.

In mancanza di cure farmacologiche specifiche ed efficaci contro questo nuovo virus, si stanno per ora somministrando farmaci per “uso compassionevole” e sperimentandone altri che dovrebbero avere un’azione diretta contro il virus, o per limitarne le conseguenze negative a livello polmonare. A causate dal virus, i malati manifestano una risposta immunitaria controproducente e svantaggiosa. Qualche farmaco pare dare segnali incoraggianti di efficacia, ma è ancora presto per trarre delle conclusioni. Autorità sanitarie nazionali e AIFA si sono impegnate a fornire, in tempi ragionevolmente brevi, la loro valutazione – sulle sperimentazioni multicentriche in corso che devono essere fatte con procedure scientifiche validate – per dare risposte certe sulla reale efficacia e sicurezza dei farmaci e procedure  in corso di sperimentazione.

Iniziamo a lavorare su di noi

In questo frangente dovremmo valorizzare al massimo e il nostro sistema immunitario, quello che si è perfezionato in milioni di anni e ci ha salvato dall’estinzione. Abbiamo visto che circa il 90% o più dei contagiati guarisce, più o meno agevolmente ed efficacemente, grazie al proprio sistema immunitario: è questo che dobbiamo mantenere efficiente e rafforzare!

Mentre le autorità sanitarie ai più alti livelli istituzionali raccomandano di osservare scrupolosamente tutte le norme igieniche e di comportamento individuale e sociale, cosa possiamo fare in aggiunta?

  • migliorare lo stile di vita per aumentare le nostre difese contro le patologie infettive in generale;
  • utilizzare rimedi utili per stimolare l’immunità innata, aspecifica, e per migliorare le nostre difese antivirali, soprattutto nei periodi più critici e in condizione ad alto rischio.

 

Come prevenire e curare le malattie virali in genere?

Le informazioni e i consigli, di seguito riportati sono riferiti ai comuni virus, soprattutto respiratori, con cui più o meno tutti abbiamo a che fare, o ci siamo confrontati. Non possono, ovviamente, valere nei confronti delle infezioni da nuovo Coronavirus, perché non ci siamo mai confrontati con esso e ancora non lo conosciamo a fondo, ne possiamo ad oggi prospettare una qualche percentuale di efficacia.

Omeopatia globale, personalizzata

Ha un approccio olistico e sistemico al malato e alla malattia, per arrivare ad una cura omeopatica strettamente individualizzata. La medicina omeopatica in oltre due secoli di esperienza si è dimostrata essere una medicina efficace in gran parte delle patologie acute – anche le più comuni malattie delle alte e medie vie respiratorie, soprattutto quelle causate dai virus – e ampiamente utile con variabile capacità curativa generale, a seconda dei casi, nella stragrande maggioranza delle patologie croniche. Nel rispetto della metodologia clinica omeopatica, quando il rimedio omeopatico somministrato è veramente adatto alle caratteristiche della persona, nel senso che esiste una forte similitudine tra i sintomi psichici, fisici e generali del soggetto malato e le caratteristiche del quadro sintomatologico del medicamento scelto: allora possiamo avere degli effetti terapeutici generali, fisici, psichici, a largo raggio e sulla molteplicità di disturbi e sintomi patologici della persona malata.

Con una cura omeopatica globale e personalizzata possiamo ottenere piena guarigioni nei casi più semplici,  e miglioramenti importanti dello stato generale di salute nei casi più complessi. Molto spesso otteniamo un miglioramento, più o meno marcato, delle capacità reattive e difensive generali e un miglioramento delle difese immunitarie. Nei pazienti affetti da patologie recidivanti di vario tipo- soprattutto malattie del settore otorinolaringoiatrico e delle vie respiratorie,  pazienti che si ammalano in continuazione alla minima esposizione al freddo, o a condizioni di suscettibilità – con le cure omeopatiche si hanno netti, a volte drastici, miglioramenti con importante calo delle recidive fino alla loro scomparsa.

Tutto questo è ampiamente verificato dall’esperienza clinica di decine di migliaia di medici omeopati e confermato da diversi studi sperimentali, osservazionali e clinici.

Come se non bastasse, con la medicina omeopatica globale e personalizzata possiamo, a volte, aumentare il livello di resilienza, ovvero della capacità di un individuo di affrontare e superare positivamente o efficacemente un evento traumatico, o un periodo o situazioni di particolare disaggio e difficoltà. E ciò non guasta, in questo periodo particolarmente critico in cui dobbiamo affrontare l’emergenza legata alla epidemia del nuovo Coronavirus.

Omeopatia clinica, mirata

Ha un approccio clinico prevalentemente mirato alla patologia, soprattutto acuta, e si cerca il rimedio omeopatico che per similitudine copre al meglio il quadro sintomatologico di quella specifica patologia, o sindrome clinica. Può essere utilizzata da sola; oppure durante una cura con l’Omeopatia globale e personalizzata, se si ritiene utile e necessaria, in occasione di una patologia acuta o di una manifestazione di sintomi acuti.

Per questi motivi, in pratica può essere difficile consigliare, o decidere,  che medicinale omeopatico dare per prevenire un’infezione o una qualsiasi patologia, prima che si manifestino con i loro sintomi. Dal momento in cui i sintomi di una patologia acuta, o di una malattia virale, si manifestano con sufficiente chiarezza, dato che l’Omeopatia agisce per similitudine e non per uguaglianza tra sintomi del malato e del rimedio, diventa possibile fare una cura, o fornire consigli generali e indicare quei rimedi omeopatici che, in oltre due secoli di esperienza clinica, si sono rivelati come i più adatti.

Per questo è fortemente consigliabile chiedere l’intervento di medici omeopati competenti, in grado di fornire una terapia individualizzata, o se serve anche mirata o di sinergia, ad un trattamento complessivo dei pazienti. Ciò potrebbe contribuire a diminuire il ricorso ai ricoveri ospedalieri.

Rimedi naturali per promuovere la capacità reattiva dell’organismo

In primis migliorare la stile di vita e l’alimentazione – Questo vale per tutti e per gran parte delle malattie.

Stile di vita

Evitare per quanto possibile stress psico-fisici intensi e prolungati, specie quelli che ci mettono in una stato di ansia, angoscia, agitazione, paura, eccessiva rabbia. Per quanto possibile, tenersi lontani dai conflitti e dalle varie occasioni di stress che dipendono da noi. Ritagliarsi un po’ di tempo per fare cose piacevoli, rilassanti e gratificanti. Evitare di essere troppo e a lungo sedentari, fare, più volte a settimana, attività fisica in linea con la propria età e la propria condizione fisica. Cercare di portare il proprio peso corporeo verso la normalità e mantenerlo, l’obesità è una grande nemica della salute. Evitare di alterare troppo il ritmo sonno-veglia e la mancanza di sonno, dormire almeno 7 ore al buio e senza rumori di fondo. Evitare l’intossicazione cronica esogena dovuta ad eccessivo uso di bevande alcoliche, caffè, fumo di sigaretta, farmaci inutili.

 Alimentazione

Ridurre il più possibile cibi di derivazione animale: carne e derivati, salumi; latte, latticini, formaggi – Preferire pesce e carni bianche in quantità limitate – Limitare molto, o evitare i “cibi spazzatura”, ovvero i cibi troppo raffinati, o troppo manipolati o modificati dall’industria alimentare. Non sedare le proprie ansie e momenti di difficoltà abbuffandosi di dolci, snack, merendine e altri “cibi spazzatura”. Limitare molto i dolci, lo zucchero e i cibi che lo contengono. Limitare anche i cibi troppo elaborati, troppo unti. Preferire i cibi per come ce li dà la Natura, cucinandoli in modo semplice, poco aggressivo, usando metodi di cottura che preservino le vitamine, i nutrienti e le sostanze salutiste in essi contenute.

Aumentare e privilegiare: alimenti di origine vegetale, soprattutto verdure fresche di varia tipologia e colore; poco pane e pasta, meglio se integrali; cereali integrali, meglio se con poco o senza glutine (ma non esagerare con i carboidrati anche se complessi!); frutta fresca; legumi  2-3 volte a settimana; quasi tutti i giorni, piccole quantità di semi oleosi (mandorle, noci, semi di zucca non salati, semi di girasole). Per condire usare olio extravergine di oliva.

Ovviamente, bisogna evitare cibi e sostanze a cui si è allergici, o fortemente intolleranti (anche questo è segno di disfunzione del sistema immunitario).

Bere 1,5 – 2 litri di acqua nella giornata, meglio se a basso residuo fisso e leggermente alcalina.

Digiuno

Qualche giorno alla settimana fare in modo che passino 12 -14 ore di digiuno tra l’ultimo pasto (es. la cena) e il pasto successivo (es. la colazione, o il pranzo del giorno dopo). Questo è un modo valido per far riposare l’organismo, aiutarlo a liberarsi da tossine e cataboliti e stimolare la moltiplicazione delle cellule staminali, indispensabili per la riparazione di tessuti e organi danneggiati.  (Non è questa la sede per trattare del valore terapeutico, salutista e preventivo del digiuno periodico, guidato e informato, di 4 – 5 – o più giorni, di periodici microdigiuni, o della “dieta mimadigiuno”)

Come si vede, bisogna agire su diversi fronti, meglio se in sinergia, per mantenere in efficienza e buon funzionamento il nostro sistema immunitario e la nostra capacità difensiva non solo verso qualsiasi virus, batterio, o microrganismo patogeno, ma anche verso altre molteplici malattie.

Fitoterapia

Diverse piante ed estratti di piante hanno dimostrato un’azione terapeutica antivirale, antibatterica e immunostimolante. Entro certi limiti, sono capaci di prevenire e contrastare le più comuni infezioni delle vie aeree superiori, specie se di origine virale, e le sindromi influenzali. A seconda della pianta e del preparato, hanno effetti e proprietà: immunostimolanti, immunomodulanti, antinfiammatorie, toniche e adattogene, antiossidanti. Tra i più noti: Echinacea purpurea; Andrographis paniculata; Astragalus membranaceus; Uncaria tomentosa, corteccia; Rosa canina; estratti contenenti Resveratrolo o Quercitina. Di una certa utilità, in mancanza d’altro: infusi di Rosmarino e Origano.

Vitamine e oligoelementi

 Vitamina C (acido ascorbico) – Oltre le molteplici azioni ampiamente note della vitamina C, qui ricordo la sua potente azione antiossidante e quella di stimolo delle difese immunitarie. Alcuni consigliano l’uso di alte dosi, 1- 2 – o più grammi al giorno, in caso di infezioni virali; ma tali alte dosi sovraccaricano l’organismo e andrebbero prese per periodi molto limitati (alte dosi di Vitamina C per via orale non vengono assorbite, se non in parte, e possono causare diarrea e altri effetti collaterali). Il fabbisogno giornaliero, negli adulti, si aggira attorno agli 80 – 100 mg. A scopo preventivo dovrebbero bastare non più di 200 mg., meglio se assunti con gli alimenti che più ne contengono ( 2 arance e 1 limone al mattino, più 1- 2 kiwi nella giornata).

Vitamina A e Vitamina D – Hanno azioni molteplici e diversificate. Quando sono carenti si possono avere diversi problemi e disfunzioni del sistema immunitario. Se non facciamo una dieta equilibrata e variegata rischiamo la carenza, soprattutto della Vitamina D (carenza diffusa nella popolazione, anche per mancanza di adeguata esposizione della pelle al sole). Quindi è bene fare una integrazione se necessaria.

Rame, Zinco e Selenio Questi oligoelementi a dosaggio fisiologico contribuiscono al normale funzionamento del sistema immunitario, di vari enzimi e reazioni metaboliche.

Micoterapia

Micoterapia – I funghi della salute sono funghi medicinali a cui vengono attribuite proprietà salutistiche, col fine di mantenere e migliorare lo stato di salute, ed effetti terapeutici di vario tipo ed importanza. Attualmente si utilizzano una decina di funghi, quelli meglio conosciuti e più studiati negli ultimi decenni. Pur avendo composizioni variabili in varie sostanze, principi attivi ed enzimi, sono accomunati dalla presenza in quantità più o meno elevata di particolari polisaccaridi: i Beta- glucani. In particolare, ognuno ha delle caratteristiche proprie che lo rendono più efficace degli altri in modo mirato, o per più specifici effetti. Ma, per la presenza dei Beta-glucani, hanno più o meno tutti diversi effetti benefici, di cui riferisco solo alcuni: regolazione del metabolismo glico-lipidico; azione antiossidazione e antinvecchiamento; funzione disintossicante; protezione del fegato; funzione prebiotica.

L’attività dei diversi Beta-glucani varia a seconda delle loro caratteristiche che li portano ad avere un ruolo chiave nel mantenere il sistema immunitario ben equilibrato e vigile, aumentando o riducendo la risposta immunitaria a seconda del bisogno. I funghi medicinali hanno questa specifica caratteristica di adattarsi alle condizioni del singolo individuo: rafforzano e stimolano il sistema immunitario se questo è troppo debole, oppure ne riducono l’attività se è troppo stimolato – quella che è definita immunomodulazione.

Tra i funghi che ci interessano di più, anche per la loro azione antivirale, ricordiamo: Coriolus versicolor; Reishi (Ganoderma lucidum); Shitake (Lentinula edodes) che ha effetti immunostimolanti generali e di inibizione della replicazione dei virus influenzali;  Agaricus blazei più adatto, anche come coadiuvante, ai pazienti che hanno patologie autoimmuni.

Il microbiota intestinale partecipa alla difesa

Probiotici – I probiotici sono micro-organismi vivi che, quando vengono somministrati in quantità adeguate, apportano benefici alla salute dell’ospite. Somministrati per via orale – meglio se associati, attraverso l’alimentazione, a buone quantità di fibre vegetali indigeribili. Queste contengono oligosaccaridi prebiotici che favoriscono la crescita e l’attività dei batteri probiotici del tratto intestinale, sono contenute soprattutto nei cereali integrali, nelle verdure e frutta. Contribuiscono a promuovere e mantenere il microbiota intestinale in buon equilibrio, in uno stato di eubiosi, con tutti i vantaggi che questo comporta per il mantenimento dell’organismo in stato di salute e per il normale funzionamento del sistema immunitario.

Il microbiota intestinale è un complesso ecosistema di batteri, virus, protozoi e miceti (funghi microscopici) che influenza non solo le funzioni gastrointestinali, ma anche molteplici e complesse interrelazioni a distanza con altri organi, apparati, funzioni e metabolismi. Tra microbiota e ospite si instaura un rapporto di tipo simbiotico che comporta vantaggi reciproci. Il 70% del sistema immunitario è nell’intestino, o in relazione con esso. Il microbiota influenza anche il sistema nervoso centrale mediante un complesso asse di comunicazione di tipo bidirezionale definito “asse microbiota-intestino-cervello”, questo ci mostra quanto sia cruciale e mantenere in buon equilibrio il microbiota intestinale e le sue interrelazioni a distanza, in tutte le epoche della vita, dalla nascita alla vecchiaia.

La disbiosi della flora batterica intestinale

L’alimentazione scorretta prolungata, l’abuso di “cibi spazzatura”, la scarsa introduzione di fibre vegetali prebiotiche, l’abuso o uso scorretto di antibiotici, l’uso prolungato di ormoni estro-progestinici, farmaci per ridurre l’acidità dello stomaco usati a lungo o oltre necessità, altri farmaci, stress psico-fisici: sono alcune delle cause o fattori che portano alla disbiosi della flora batterica intestinale. La disbiosi comporta una alterazione grave della composizione quantitativa e qualitativa della flora intestinale. Diminuiscono drasticamente i batteri buoni e protettivi e aumentano notevolmente i microrganismi cattivi (batteri patogeni responsabili di infezioni locali e a distanza, miceti come la candida, etc.). La disbiosi è un importante fattore causale o di agevolazione: delle infezioni genitali e urinarie, specie femminili; delle infezioni intestinali, anche di germi particolarmente difficili da curare perché antibiotico- resistenti. E’ un fattore che favorisce l’insorgere del colon irritabile e delle malattie infiammatorie croniche intestinali (MICI). Inoltre favorisce l’alterazione più o meno grave della permeabilità intestinale, che porta ad una importante riduzione ed alterazione della funzione di barriera della mucosa intestinale.

La combinazione disbiosi  alterazione e riduzione della barriera permette il passaggio di macromolecole di vario tipo dal lume intestinale verso le parti interne della mucosa e nel circolo sanguigno. Consentendo anche il passano batteri che di norma vi avrebbero accesso: per cui il sistema immunitario intraprende una battaglia contro di essi. Di conseguenza si manifestano alterazioni e disfunzioni del sistema immunitario con ripercussioni sia localmente che a distanza. Ciò può indurre uno stato infiammatorio silente o manifesto ol’insorgenza di allergie e altre disfunzioni del sistema immunitario. Se, a tutto ciò, aggiungiamo l’errore di fare una dieta iperlipidica (ricca di grassi) si favorisce, tra l’altro, lo sviluppo nell’intestino di alcune specie di batteri Gram-negativi che contengono nella parete cellulare un lipopolisaccaride (LPS), una molecola pro-infiammatoria che viene liberata nell’intestino e assorbita dopo la morte di questi batteri.

L’incremento nel circolo sanguigno di questo lipopolisaccaride, denominato endotossiemia metabolica, induce un’ulteriore aumento della permeabilità intestinale con conseguente produzione di citochine pro-infiammatorie (in particolare TNF-alfa e Interleuchina 6) ed inevitabile aumento dello stato di insulino-resistenza e di infiammazione cronica di basso grado (in stretta relazione con l’obesità, il diabete di tipo 2 e la sindrome metabolica).

Si può capire, quindi, perché è importante una sana alimentazione. Favorire  e mantenere in buon equilibrio la flora intestinale e impedire l’alterazione patologica della permeabilità intestinale sono molto importanti per modulare la risposta immunitaria con conseguenti benefici effetti contro le infezioni, anche virali. Mantenere il microbiota in equilibrio favorisce la riduzione di reazioni immunitarie eccessive, che possono portare all’insorgere di infiammazioni e/o allergie.

Una alimentazione sana ed equilibrata è uno dei modi migliori per promuovere e mantenere un assetto del microbiota intestinale in grado di farci stare in salute.

Da tempo conosciamo l’efficacia di diversi probiotici nella prevenzione e trattamento delle infezioni virali. Recenti studi portano alla conclusione che i probiotici dovrebbero essere indicati come trattamento aggiuntivo delle malattie virali. Abbiamo già visto i vantaggi della supplementazione, per via orale, di alcuni particolari ceppi specifici di batteri probiotici, quali il Lactobacillus casei e Bifidobacterium lactis, eventualmente associati a Lactobacillus acidophilus. Adesso aggiungiamo altri probiotici consigliati nella prevenzione e cura delle infezioni respiratorie: Lactobacillus rhamnosus, Lactobacillus plantarum, Lactobacillus paracasei, Lactococcus lactis. In caso di alto rischio infettivo e’consigliabile usare almeno 2 diversi probiotici al giorno, oppure 2-3 ceppi a rotazione.

Il valore curativo della febbre e come gestirla

La febbre è una risposta fondamentale all’infezione e all’infiammazione, di cui è un segno distintivo e indicativo. E’ una sorta di spia rossa accesa che ci indica che qualcosa non và. Il valore curativo della febbre sta nel fatto che è uno dei più efficaci meccanismi di difesa dell’organismo contro le infezioni. Difatti è una reazione comune sia agli uomini che agli animali superiori, che la selezione naturale ha mantenuto nel corso di milioni di anni di evoluzione, proprio per il suo valore difensivo. Un aumento di temperatura da 37° a 38°C può ridurre la moltiplicazione dei virus di oltre il 90%, e per molti di loro un ulteriore aumento arresta del tutto la replicazione. La febbre oltre 39°C, che duri abbastanza a lungo, blocca anche i virus più aggressivi.
La temperatura febbrile, con alcune eccezioni, facilita la guarigione anche delle infezioni batteriche, perché esalta l’efficienza di tutti i componenti del sistema immunitario.

Entro certi limiti e con alcune eccezioni, la febbre è un buon indice della capacità reattiva difensiva. I bambini e soggetti giovani, se non indeboliti, in genere manifestano febbre alta nelle malattie acute, indice di buona capacità reattiva difensiva se guariscono bene, nel giro di pochi giorni, rafforzando il proprio sistema immunitario per successive malattie infettive. Nei meno giovani e nei vecchi, in genere indeboliti e con ridotte capacità reattive di solito c’è assenza di febbre, febbricola o febbre lieve, pur avendo in corso infezioni importanti e pericolose: ciò è anche indice di debolezza o insufficienza del sistema immunitario.

Sopprimere la febbre è sbagliato, specie se ci si accanisce contro (nell’illusoria convinzione di “guarire” prima) con paracetamolo, o altri farmaci antinfiammatori/antipiretici. Primo perché riduciamo o eliminiamo un meccanismo difensivo e curativo assai utile. Secondo perché eliminiamo un sintomo indicativo di un problema in atto, spegniamo la spia rossa accesa e ci potremmo illudere che le cose vadano bene perché non c’è la febbre, mentre la malattia infettiva può andare avanti, approfondirsi o peggiorare e noi abbiamo spento quella luce rossa che poteva indicarci l’andamento negativo. Peggio ancora se non agiamo contemporaneamente sulle cause dell’infezione, con una terapia appropriata; o se non diamo una terapia capace di aiutare e stimolare le capacità reattive dell’organismo verso la guarigione. Quest’ultimo, in senso positivo, è l’approccio clinico vigile dei medici che utilizzano le terapie omeopatiche e naturali – che stimolino nella giusta direzione il processo naturale di autoguarigione – ove sanno con ragionevole certezza essere indicate, sicure ed efficaci

“curare senza nuocere”

Cosa fare in caso di febbre – Nei pazienti informati (genitori nel caso di bambini) e che riescono a sopportarla senza troppi problemi si dovrebbe valorizzare il ruolo difensivo naturale della febbre, soprattutto nelle infezioni virali. Controllarla, lasciarle fare il suo corso se non causa particolari problemi. Far uso di spugnature e metodi naturali per dare sollievo, quando più alta; utilizzare farmaci antipiretici nel caso di bisogno, o se sopportata male. In caso di dubbio, o segnali preoccupanti, è sempre bene far decidere al medico il da farsi e come proseguire.

Conclusioni

L’emergenza sanitaria causata dalla Pandemia del nuovo Coronavirus ha messo in ginocchio l’Italia e portato al collasso le strutture sanitarie e gli ospedali delle zone del Paese più colpite. Il numero dei contagiati bisognosi di ricovero ospedaliero o di assistenza in terapia intensiva respiratoria sono stati troppi, tutti nello stesso momento e il numero di morti è molto più alto delle più pessimistiche previsioni fatte. In sostanza siamo stati colti impreparati…

Dobbiamo assolutamente rispettare le norme igienico sanitarie e di distanziamento sociale, come ripetute e aggiornate continuamente su tutti i mezzi di informazione: per evitare di contagiarsi e contagiare gli altri. Poiché non c’è ancora uno specifico vaccino contro il nuovo Coronavirus. Anche se si sta cercando di arrivare il più rapidamente possibile ad un vaccino, non potremo conoscere da subito la sicurezza e la reale efficacia. Ci vuole tempo e una vaccino- vigilanza attiva, post immissione in commercio!.

Nella stragrande maggioranza dei casi in cui non si hanno sintomi di malattia, o si hanno sintomi lievi, moderati, aspecifici e non pericolosi – e non sospettiamo di essere affetti da Coronavirus, o non rientriamo nelle categorie di soggetti che possono accedere al test diagnostico col tampone naso faringeo, per sapere se si è positivi o meno all’infezione –  cosa possiamo fare in aggiunta o per scelta ponderata?

Ecco cosa possiamo fare:  Migliorare il proprio stile di vita fin dove è meglio o possibile – Fare una alimentazione sana ed equilibrata – Si possono utilizzare fitoterapici che hanno effetti e proprietà immunostimolanti, immunomodulanti, antinfiammatorie, toniche, adattogene, antiossidanti, o che hanno una documentata azione antivirale – Integrare alcune vitamine e minerali oligoelementi, se si sospetta la carenza o se ritenuto utile, meglio se da un medico – Valutare caso per caso l’utilità di fare uso di funghi medicinali dalle proprietà salutistiche, col fine di mantenere e migliorare lo stato di salute, soprattutto per l’alto contenuto di Beta-Glucani che favoriscono l’equilibrio della bilancia TH1 < > TH2 e capacità di attivare il sistema immunitario in maniera dolce ed equilibrata –

Fare uso di microrganismi probiotici che contribuiscono a promuovere e mantenere il microbiota intestinale in buon equilibrio, in uno stato di eubiosi, con tutti i vantaggi che questo comporta per il mantenimento dell’organismo in stato di salute e per il normale funzionamento del sistema immunitario – Valorizzare il ruolo curativo e difensivo naturale della febbre e la sua potente azione anche contro le infezioni virali: non sopprimerla in modo sbagliato, ma controllarla, lasciarle fare il suo corso se non causa particolari problemi.- Non ultime, affidarsi a delle cure omeopatiche in ragione del loro valore ed efficacia come cure globali, olistiche e sistemiche.

Le informazioni e i consigli qui dati si riferiscono alle infezioni virali in generale: per queste siamo ragionevolmente sicuri della loro utilità ed efficacia. Per il nuovo Coronavirus non lo sappiamo, perché è nuovo, non lo conosciamo ancora bene e dobbiamo capire meglio alcuni suoi aspetti critici.

Comunque migliorare e rendere più efficiente il proprio sistema immunitario non fa mai male.

Non lasciamoci prendere dall’angoscia e da paure eccessive e irrazionali: fanno male anche al nostro sistema immunitario. Siamo attenti, vigili, prudenti e lasciamoci guidare dalla conoscenza, dal buon senso e dalla consapevolezza. La resilienza personale e collettiva ci aiuterà a superare questo periodo difficilissimo, a rialzarci e riprendere il cammino…

Finisco riportando la parte finale di un articolo “Coronavirus: le riflessioni del Prof. Enzo Soresi” Presidente onorario della Pneisystem Academy, primario emerito di pneumologia dell’Ospedale Ca’ Granda – Niguarda di Milano.

“il coronavirus è un hacker creato dalla natura per mostrare la vulnerabilità del nostro sistema prima che collassi completamente”.

 

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