Assistiamo ad un fenomeno paradossale. Da una parte politici che indossano mascherine in diretta Facebook, regioni che chiudono le scuole nonostante non ci siano focolai attivi, dall’altra gli organi sanitari che dicono di stare tranquilli, non ci sono rischi particolari. La popolazione esattamente in mezzo è giustamente confusa. A chi dare credito? Forse a chi ne sa di più! Un contributo ampio ed esplicativo e quello del dottor Roberto Gava. Ecco la sintesi di alcuni passaggi.
Cosa sono i coronavirus?
Partiamo dall’inizio. I coronavirus sono una famiglia di virus conosciuta fin dagli anni ’60. Sono responsabili, generalmente, di lievi infezioni respiratorie, come il comune raffreddore, raramente possono portare a crisi respiratorie acute gravi. Ciò che è diverso nel caso del CoVID-19, è il fatto che sia passato da una specie animale all’uomo, senza mutare sostanzialmente l’intensità della sua aggressività. Il sistema immunitario dell’uomo non conoscendolo, non sa difendersi, ed inizialmente subisce l’attacco, che può diventare più violento e pericoloso sui soggetti con un sistema immunitario debole. Della stessa famiglia sono, oltre ai ben conosciuti coronavirus scoperti negli anni ’60 responsabili del raffreddore, anche quelli più noti di SARS e MERS scoperti nel 2002 nel 2012, che tutti ricordiamo.
I sintomi
I sintomi sono identici a quella delle sindromi influenzali comuni. Essendo nel periodo proprio delle influenze di stagione non è facile la diagnosi differenziale, se non attraverso i test del tampone. La modalità con cui si manifesta, possono essere anche asintomatiche, cioè essere prive di sintomi. Nell’80% dei casi si ha una guarigione spontanea, il sistema immunitario pur non conoscendo l’agente aggressore lo contrasta e lo sconfigge con le sue stesse risorse. Nel 15% dei casi, necessita il ricorso alle terapie sintomatiche, non ci sono al momento cure farmacologiche specifiche al coronavirus. Il 3% incorre in complicanze che rischiano di rendere le condizioni vitali critiche.
Ciò è dovuto principalmente a una condizione pregressa di immunodeficienza. Per fare un confronto, la comune influenza stagionale provoca ogni anno all’incirca 7000 morti su una popolazione di contagiati di 6/8 milioni, con una mortalità intorno allo 0,1%. Verosimilmente, ma è ancora prematuro affermarlo con certezza, la mortalità per coronavirus non dovrebbe discostarsi di molto da questo dato.
Chi è esposto ai rischi dell’infezione?
Le persone maggiormente esposte sono quelle con il sistema immunitario non in buona efficienza. A tale proposito il dottor Gava si sofferma sui motivi, anche non strettamente patologici che possono compromettere il nostro sistema immunitario. Vale la pena leggerli con attenzione, non solo per affrontare questo periodo, ma anche per rafforzare il nostro sistema immunitario.
Modalità di contagio
L’infezione si trasmette attraverso il contatto diretto con un’altra persona infetta. La diffusione del virus, può avvenire sia prima che emergono i sintomi, sia durante la fase acuta. Il virus è veicolato per via aerea dagli starnuti, o dalla tosse. Entrando in contatto con le mucose oro-nasali di un paziente infetto, o attraverso le mani.
L’articolo del dottor Gava, di cui abbiamo estratto una sintesi, è molto esauriente, chiarendo tutti quei punti che necessitano di un approfondimento al fine di sostituire una inutile paura, a un atteggiamento di equilibrata e consapevole attenzione.