Hahnemann e Virgilio, continuando il loro viaggio all’inferno, attraversarono un bosco tenebroso, reso ancora più cupo dalla presenza di lamenti. Il medico tedesco guardò con astio il sommo poeta: – Ehi mammalucco pallido e slavato, perché mi hai condotto in questo posto orrendo, funestato da urla e pieno di esseri mostruosi?- Hahnemann indicò gli orrendi uccelli dai colli e dai volti umani che volavano intorno a loro.
Virgilio rispose:- Sappi che sei nel secondo girone. Perciò guarda bene, perché vedrai cose che non sarebbero credute se mi limitassi a dirtele.-
Hahnemann annuì: – Ho capito: siamo nel girone delle dichiarazioni dei redditi. Quelli che si lamentano sono i possessori di partita Iva e gli uccellacci immondi sono i funzionari dell’Agenzia delle Entrate.- Immediatamente due fulmini lo colpirono alla testa.
Dall’alto, la voce di Dio tuonò: – Non sono uccellacci ma Arpie che si cibano delle foglie delle piante in cui sono racchiuse le anime dei suicidi!-
– Ci mancavi solo tu, sapientone, – gridò il medico tedesco toccandosi la testa fumante – per rendermi la giornata ancora più dolorosa. Io di Arpie ne conosco una sola: mia suocera.-
Arrivarono altri tre fulmini e il medico tedesco, nel tentativo di schivarli, urtò il ramo di un arbusto. Dal legno reciso uscì sangue e una voce lamentosa:- Perché mi laceri? Non hai alcuno spirito di pietà?-
Hahnemann guardò sbalordito: – Non avevo mai visto una pianta gemere e sanguinare.-
La voce di Dio arrivò assieme a quattro fulmini che abbrustolirono la parte ancora intatta della testa di Hahnemann.- Questo è il lamento di Pier della Vigna, il consigliere di Federico II, che si uccise fracassandosi la testa contro il muro della prigione dov’era stato incarcerato.-
Hahnemann:- Sicuramente costui si suicidò perché aveva troppe tasse da pagare. Anche lui era uno di quei liberi professionisti tartassati dal fisco e costretto ad accettare il POS nel suo studio. Io non l’ho voluto, il POS, poichè cerco di evadere il più possibile, altrimenti il fisco mi succhia fino all’ultima goccia di sangue. –
La voce di Dio tuonò altissima: – Vergognati, sei un evasore infame! Ricordati che c’è chi ti ascolta.-
Hahnemann si guardò in giro sospettoso.- Chi mi ascolta? Il ministro delle Finanze? Ma suvvia, quello ha altre cose a cui pensare. –
Ci sono io! – Minacciò Dio.
Hahnemann guardò verso l’alto in modo stupito: – Tu, sapientone, sei diventato Ministro delle Finanze? In effetti tu che sei sia Padre sia Figlio e sia Spirito Santo, ti puoi prendere, in un colpo solo, sia il Ministero delle Finanze, sia quello del Tesoro e pure quello del Bilancio. Fai come Ciampi che, alla fine degli anni 90, aveva in mano tutta l’economia della nazione. – Il medico tedesco scoppiò a ridere.- Ti chiameranno Carlo Azeglio Sapientone, il super ministro dell’economia.-
Ma Dio non sorrise e inviò altri cinque fulmini.- Parlavo di coscienza, bischero che non sei altro! –
Coscienza? – Si scandalizzò Hahnemann. – Ma sai quante tasse devo pagare tra IRAP, IRPEF, IRES? Per non parlare poi dell’IMU, solo perché ho una casetta e qualche appartamentino a Parigi. – Hahnemann si portò le mani a protezione della testa, in attesa di altri fulmini che, inaspettatamente, non arrivarono.
La voce di Dio divenne triste.- Non parlare a me di IMU. Non ti puoi immaginare quanti soldi ogni anno devo pagare per il Paradiso, per il Purgatorio e per l’Inferno.
Hahnemann sbarrò gli occhi, incredulo. – L’inferno appartiene a Lucifero. Perché non paga lui?-
Dio: – Lucifero ha dichiarato di non potere pagare perché nullatenente. Devo pagare io pure tutte le utenze dell’inferno che, ti posso assicurare, ha delle bollette esagerate, tra riscaldamento, luce e gas. –
Hai cercato di opporti?- Domandò Hahnemann. Dio: –
Non posso, perché è intestato tutto a me fin dall’inizio dei secoli. Inoltre, in passato, Lucifero è stato un mio dipendente, e quando l’ho mandato all’inferno mi sono fatto io garante del mutuo che ottenne dalle banche. Quindi, dal momento che lui non paga, secondo le leggi dello stato, io devo pagare per lui. –
Hahnemann: – Sapientone, nonostante i fulmini che mi tiri, tu mi sei simpatico e ti voglio aiutare. Prima, però, lasciami dare il rimedio a Pier della Vigna. – Ci pensò e sentenziò:- Depressione che porta al suicidio per trauma alla testa, il rimedio è Natrum sulphuricum.-
Poi disse a Dio:- Sai, mi è venuto in mente una grande idea. Non hai mai pensato di mettere in vendita l’inferno? Tu hai sicuramente degli agganci in comune tale da rendere l’inferno un terreno lottizzabile sul quale costruire tante ville. Creiamo l’Agenzia Immobiliare Hahnemann e Sapientone e, al posto dell’inferno, ci facciamo un lussuoso centro residenziale. Eh, che ne dici? E come agente di vendita ci mettiamo questo vecchio rimbambito di Virgilio, così fa qualcosa di utile pure lui. Dimmi, sapientone, non ti sembra una genialata?-
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