Traffico, traffico, tutti fermi, passo-passo, qui su via Nazionale, le compere per i regali di Natale sono già cominciati.
Per percorrere 100 metri, più di 10 minuti.
Io non sto andando per spese e doni, mi dirigo a studio e sono già in ritardo, ma sono rassegnato così è ogni anno, crisi o non crisi si spendono tredicesime, si fanno buffi (debiti), si compra con la carta che va a gennaio, ci si svena inevitabilmente.
È come un delirio sui generis, coinvolge tutti, non risparmia nessuno, poveri e ricchi, belli o brutti, simpatici e arroganti, tutti, dal più giovane al più anziano.
Arrivato, mi scuso con chi mi aspetta da mezz’ora, paziente.
Credo che il termine paziente derivi proprio dall’attesa che fa la persona in sala, aspettando il medico.
“Prego, mi segua”, entriamo insieme nella stanza, “accomodiamoci, prego”.
Mi siedo: “Sono tutto per lei”.
È una donna giovane irrequieta forse per aver aspettato tanto il mio arrivo, non sa da dove cominciare. Poi si calma e mi racconta il suo vivere quotidiano costellato da coliche addominali improvvise, giornaliere, della durata di qualche minuto, ma dolorose che le tolgono il fiato e la costringono a fermarsi, a piegarsi in basso, a massaggiarsi l’addome fortemente, sinché passano.
Ovviamente effettuate colonscopia, gastroscopia, ecografie, esami ematici, intolleranze ed allergie alimentari.
Nulla, non c’è nulla di patologico, nulla.
E da qui dopo aver letto attentamente tutti i referti, alzo il viso e sparo le mie solite domande rivolta alle causalità, alle modalità, alle coincidenze, quando, come, e perchè.
Tutto con molta calma, facendomi ripetere bene se non capivo.
Poi la visito scrupolosamente, e ne ricavo soltanto un addome spastico e dolorante come una tavola usurata.
Torniamo a sederci. Vediamo, ora passo ad una serie di considerazioni sul suo stato emotivo.
Le propino anche il famoso Test dei Colori di Max Lüscher (Ed. Astrolabio), che conferma il mio pensiero dal punto di vista psicologico.
Intendiamoci non sono uno psicologo né uno psicoterapeuta, sono un Medico dell’Omeopatia, e mi fermo solo ad un analisi di sospetto dal punto di vista mentale.
Da lì e da tutto il quadro di insieme prescrivo i farmaci omeopatici per me attinenti al caso.
Detti Ignatia, lo so, sempre lei, la regina del neurovegetativo, dei “sintomi senza riscontro organico” detta la Materia Medica. Non fu per mancanza di fantasia, ma fu perché davanti a me avevo senz’altro una graziosa Ignatia, e quello era senza dubbio il suo Simillimum, almeno in questa fase.
Ignatia 6K-MK capsule numerate Cemon. Colocynthis alla 5CH granuli alternato al Cuprum 5CH granuli, per le eventuali attacchi di coliche, quindi, al bisogno.
Appuntamento tra 45 giorni. “ E mi raccomando questa recente separazione amorosa, questo lutto, vanno metabolizzati, consulti uno medico psicologo, la potrà aiutare”.
Altre visite a seguire, altre tre di controllo.
E rieccoci in auto, fermo nel traffico, di nuovo, quello di ritorno, bloccato alla rotatoria di piazza Esedra, all’ombra della Fontana delle Naiadi, a passo di topo.
Il Natale è il Natale, non si sfugge, e forse piace come sempre anche a noi, perchè ci riporta ai ricordi di bimbo a scartare i regali sotto l’albero, portati nottetempo dal misterioso, volante, e affascinante omino in rosso e le sue renne.