Andy Warhol si recò da Hahnemann per curare la sua depressione. L’artista americano alternava paure profonde, quali quella di ammalarsi di cancro, ad altre più superficiali e legate all’aspetto esteriore come la calvizie.
Melanie irruppe nello studio di Hahnemann senza attendere la fine della visita. – Signor Warhol, lei deve assolutamente modificare l’immagine senile di mio marito.
– Il mio aspetto va bene così com’è. – Brontolò il medico tedesco.-
Voglio un marito forte e robusto. – Insistette Melanie. –
Warhol portò Hahnemann dietro un paravento e, dopo pochi minuti, il medico tedesco uscì con la pelle nera, muscoloso e con i guantoni da boxe alle mani. Disse, tirando una serie di ganci e montanti ad un avversario immaginario:- È difficile essere umili quando si è grandi come lo sono io.-
Melanie:- No, Muhamed Alì è troppo duro. Lo voglio molto più dolce e sensuale. –
Andy Warhol, nonostante le stizzite proteste del medico tedesco, riportò Hahnemann dietro il paravento e dopo pochi minuti uscì una bionda mozzafiato che sussurrò:- La notte mi vesto di Chanel numero 5. –
Melanie:- No, Marilin Monroe è troppo femmina.-
Di nuovo Warhol riportò Hahnemann dietro il paravento, altre grida di protesta, poi comparve un uomo barbuto, con un berrettino in testa che, con un sigaro cubano tra le labbra, biascicò: – La rivoluzione si fa attraverso l’uomo, ma l’uomo deve forgiare giorno per giorno il suo spirito rivoluzionario.–
Melanie scosse la testa. – Ernesto Che Guevara è troppo sud americano. –
Di nuovo Hahnemann finì dietro il paravento, altre grida isteriche, nuova riapparizione del medico, questa volta vestito da cow boy che, roteando le pistole strette tra le mani, grugnì: – Ricordati figliolo: tutte le persone che incontri salendo le rincontrerai scendendo.-
Melanie: – No, John Wayne è troppo legato al vecchio west. Voglio un eroe più moderno.-
Hahnemann cercò di fuggire. Fu ripreso e, in lacrime, trascinato dietro il paravento. Quando ritornò fuori, il medico tedesco indossava una calzamaglia azzurra ed un mantello con un S stampata sopra. A Melanie, che gli offriva una coppa di champagne, Super-Hahnemann disse:- Un bicchiere di vino? No, non bevo mai quando volo.- Alzò il pugno al cielo e, dopo essere montato sulla scrivania tentò di spiccare il volo ma finì contro la libreria.-
Melanie:- Lo vorrei più artista.- Hahnemann, senza battere ciglio, andò spontaneamente dietro il paravento e uscì dopo pochi minuti con occhialini tondi, parrucca in testa e chitarra a tracolla. Diede un flacone a Warhol e disse:- Non mi preoccupano tanto le sue ossessioni, come la paura di invecchiare, quanto l’infiammazione che lei ha alla cistifellea. Prenda Magnesia muriatica.- Poi, suonando la chitarra, iniziò a cantare: – Imagine all the people / Sharing all the world.…-