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Invecchiare in salute nel contesto globale: la visione dell'ONU
11 Gennaio, 2024

Invecchiare in salute nel contesto globale: la visione dell’ONU

RedazioneRedazione
Le Nazioni Unite e l'OMS vogliono migliorare le condizioni di vita degli anziani, che rappresentano una fetta sempre più grande della popolazione

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Ogni individuo, indipendentemente dal paese in cui vive, dovrebbe avere l’opportunità di godere di una vita lunga e sana. Tuttavia, gli ambienti in cui risiediamo possono svolgere un ruolo determinante nel favorire o compromettere la salute. Tali contesti influenzano notevolmente il nostro comportamento, l’esposizione a rischi per la salute (come l’inquinamento dell’aria o la violenza), l’accesso a servizi cruciali (quali assistenza sanitaria e sociale) e le opportunità connesse all’invecchiamento.

Il numero e la percentuale di persone di 60 anni e oltre nella popolazione stanno registrando un incremento. Nel 2019, il numero di individui di 60 anni o più ammontava a 1 miliardo, una cifra destinata a salire a 1,4 miliardi entro il 2030 e a 2,1 miliardi entro il 2050. Questo aumento, senza precedenti nella sua rapidità, si verificherà in modo particolare nei decenni a venire, soprattutto nei paesi in via di sviluppo. Un cambiamento demografico di portata storica che richiede adeguamenti nelle strutture delle società in vari settori, quali la sanità e l’assistenza sociale, i trasporti, l’edilizia e la pianificazione urbana. L’impegno a rendere il mondo più adatto all’invecchiamento rappresenta una parte essenziale e urgente della nostra mutevole demografia.

Invecchiare in Salute: le misure dell’OMS

In collaborazione con Age and Ageing, la rivista della British Geriatrics Society, l‘OMS ha presentato un Numero Speciale sulle Misure dell’Invecchiamento Salutare. Tale pubblicazione raccoglie il lavoro di professionisti e esperti internazionali provenienti da oltre 40 istituti accademici, al fine di individuare gli strumenti più validi per misurare ciò che realmente conta per gli anziani: il mantenimento di capacità e funzionalità. L’annuncio cade durante il Decennio dell’Invecchiamento Salutare delle Nazioni Unite (2021-2030):  una collaborazione globale mirata a migliorare la vita delle persone anziane, delle loro famiglie e delle comunità in cui vivono. L’Organizzazione Mondiale della Sanità è stata incaricata di guidare l’attuazione del Decennio in collaborazione con le altre organizzazioni delle Nazioni Unite. Si incoraggiano governi, organizzazioni internazionali e regionali, società civile, settore privato, mondo accademico e media a contribuire attivamente al raggiungimento degli obiettivi del Decennio attraverso azioni dirette, partenariati e partecipazione al Collaborativo per l’Invecchiamento Salutare.

“Standardizzare le misure per l’invecchiamento salutare non solo migliora la comparabilità dei dati tra paesi, ma garantisce anche precisione e coerenza nell’valutare la salute degli anziani. Questo Numero Speciale non è solo un archivio di nuove ricerche, ma rappresenta anche un appello all’azione per garantire che i bisogni e le voci degli anziani siano riconosciuti e soddisfatti nelle politiche e nei sistemi sanitari,” ha spiegato il Dott. Anshu Banerjee, Direttore del dipartimento di Salute Materna, Neonatale, Infantile, Adolescenziale e dell’Invecchiamento presso l’OMS.

Gestire una popolazione sempre più anziana

Il cambiamento demografico globale verso una popolazione che invecchia – con la previsione di un raddoppio del numero di individui di età superiore ai 60 anni entro il 2050, quando raggiungeranno quasi 2,1 miliardi – presenta sfide e opportunità uniche. Nonostante le persone vivano più a lungo, la durata media della vita in buona salute non ha registrato miglioramenti significativi in molti paesi. Ciò implica che un numero crescente di individui trascorre gli anni più avanzati in condizioni di salute precarie o con disabilità. La raccolta di articoli in questo numero affronta la crescente necessità di una maggiore conoscenza e comprensione sull’invecchiamento salutare.

“Le sperimentazioni cliniche oggi devono andare oltre la mera sopravvivenza, concentrandosi invece su garantire che l’aumentata longevità sia accompagnata da un miglioramento della qualità della vita,” ha dichiarato il Professore Jean-Yves Reginster, Direttore del Centro Collaboratore OMS per l’Epidemiologia delle Condizioni Muscoloscheletriche e dell’Invecchiamento. “È fondamentale includere l’invecchiamento salutare come parametro chiave di risultato, guidandoci a considerare il benessere, l’abilità funzionale e il benessere generale come misure di successo. Muovendoci verso questo approccio integrato, compiamo passi significativi verso un mondo in cui l’invecchiamento sarà sinonimo di benessere.”

Non solo vivere più a lungo, ma vivere bene

“La narrazione dell’invecchiamento è evoluta” ha affermato il Professore Rowan Harwood, Editore di Age and Ageing, Regno Unito e Co-presidente del Gruppo Consultivo Tecnico dell’OMS per la Misurazione dell’Invecchiamento Salutare (TAG4MHA). “Non si tratta più solo dell’aspettativa di vita, ma della qualità di quegli anni. I sistemi sanitari devono essere in grado di affrontare non solo le condizioni di salute acute isolate, ma anche le questioni spesso complesse e intrecciate che accompagnano l’invecchiamento.”

Il Decennio dell’Invecchiamento Salutare delle Nazioni Unite (2021-2030) rappresenta una collaborazione globale, allineata agli ultimi dieci anni degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, mirata a migliorare la vita delle persone anziane, delle loro famiglie e delle comunità in cui vivono. L’Organizzazione Mondiale della Sanità è stata incaricata di guidare l’attuazione del Decennio in collaborazione con le altre organizzazioni delle Nazioni Unite e funge da Segretariato del Decennio. Si incoraggiano governi, organizzazioni internazionali e regionali, società civile, settore privato, mondo accademico e media a contribuire attivamente al raggiungimento degli obiettivi del Decennio attraverso azioni dirette, partenariati e partecipazione al Collaborativo per l’Invecchiamento Salutare.

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