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4 Gennaio, 2021

Conversando di Osteopatia

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Intervista alla dottoressa Velia Tortora che ci svela principi e segreti dell’Osteopatia.

 

Conversando di Osteopatia

 

4 commenti

  • Sergio Orioli

    Quali sono le problematiche del neonato influenzate dalla morfologia craniale?
    Cioè esiste una morfologia craniale giusta ?
    E quali sono le eventuali conseguenze patologiche future?

    • Ecco la risposta della Dottoressa Tortora
      In virtù del primo principio dell’osteopatia “la struttura governa la funzione” si ipotizza che le asimmetrie craniali in età neonatale possano portare a certi scompensi posturali / vertebrali e del piano occlusale e a disturbi di apprendimento cognitivo.
      Secondo lo stesso principio chiave si pensa empiricamente che il modellaggio della forma del cranio possa influire sulla corretta dinamica di accrescimento.

      Le alterazioni morfologiche del cranio possono sorgere durante il passaggio dal canale del parto o per malposizione nell’utero durante i nove mesi di gravidanza.

      Sempre empiricamente si può affermare che, eccetto i casi limite come le craniostenosi, la mancata correzione spontanea delle asimmetrie craniche possa aumentare la possibilità di sviluppare scoliosi cervico dorsali, alterazioni del piano occlusale, alterazioni morfologiche strutturali.

      Il trattamento osteopatico in età neonatale migliora e risolve tutte le sintomatologie più comuni come rigurgiti, otite medie ricorrenti, coliti ecc.
      Lo scopo è la armonizzazione della forma che è individuale per ciascun caso e la eliminazione delle tensioni intracraniali.

      Le tecniche di riduzione sono dolci e indolore, le spinte graduali e progressive esercitate col semplice contatto manuale danno una informazione potente e la risposta verso l’auto-normalizzazione sarà duratura nel tempo.
      Di seguito il link ad un articolo interessante sull’argomento https://www.slideshare.net/Braglia/ripercussioni-della-plagiocefalia-su-postura-flessibilita-muscolare-ed-equilibrio-in-bambini-con-eta-compresa-fra-i-3-e-5-anni

    • Tiziana Di Giampietro

      Sono Pediatra e da più di 20 anni mi avvalgo del prezioso aiuto degli osteopati nel periodo neonatale, prima che l’ossificazione delle cartilagini delle ossa della teca e sfeno-occipitali renda più difficile il ripristino del corretto rapporto e forma della calotta compresse (perchè sono cartilaginee ed elastiche) e deformabili per il passaggio nello stretto canale del parto o per effetto della decompressione (acqua –> aria) anche nel parto cesareo o distocico o precipitoso (per questo il parto in acqua è il più fisiologico, ove possibile. Gli effetti immediati e craniali derivano dalla compressione dei nervi cranici (oculomotore, glossofaringeo, vago)all’uscita del forame occipitale (poichè non sono liberi di inviare impulsi ai muscoli oculari (strabismo), linguali (lingua protrusa e difficoltà di suzione e di linguaggio), diaframmatici (singhiozzo). Quando il bimbo passerà alla posizione eretta, i disturbi occlusali potranno comportare atteggiamenti cifo-scoliotici, per accentuazione delle curve vertebrali conseguenti al tentativo di compenso per mantenere il baricentro corporeo in asse (con conseguenti risentimenti cervico- lombari o d’altri tratti della colonna compressa, nel tempo, dal peso della gravità e dall’indebolimento del sostegno dei muscoli vertebrali e addominali (lombalgie, cervicalgie, ernie). Questi solo alcuni dei postumi del trauma da parto.

    • Buongiorno, abbiamo inviato le sue osservazioni alla Dottoressa Tortora che le risponderà a breve.

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